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giovedì 28 Marzo 2024
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    La fede piena di gioia di Fratel Biagio: l’uomo che cammina con saio e sandali

    In pellegrinaggio dalla Sicilia, ha attraversato il Chianti in questi giorni: Il Gazzettino del Chianti è andato a conoscerlo

    SAN CASCIANO – E’ entrato a San Casciano da via 4 Novembre con addosso un saio, un crocifisso al collo, la conchiglia simbolo dei Pellegrini (San Giacomo) il rosario appeso a un laccio su un fianco, un paio di sandali, portando una croce di legno.

    Arrivato in piazza Pierozzi, sotto la Torre dell’Orologio, si è diretto verso la chiesa della Propositura di San Cassiano.

    Lo abbiamo incontrato lì, sul sagrato, il pellegrino con barba brizzolata, occhi di un azzurro intenso, un sorriso contagioso di gioia.

    “Sono partito dalla Sicilia da laico – ci dice – ora sono un fraticello, mi chiamo fratel Biagio Conte, porto il nome di San Biagio protettore della gola. Oggi mi dedico ai poveri, agli abbandonati, ai senza tetto”.

    Scusi, ma tutto ciò è riconosciuto dalla Chiesa?

    “Certo, ho dato vita alla Missione di Speranza e Carità. Siamo stati accolti io e il sacerdote di Palermo, padre Pino Vitrano, dalla Chiesa di Roma e a Santa Marta ho messo nelle mani di Papa Francesco la Regola”.

    Dunque è partito dalla Sicilia da quanto tempo?

    “Un anno fa, io assieme a un altro, oggi sono con Antonio. Ogni due mesi i pellegrini si danno il cambio, l’unico sono io che non cambio con nessuno (sorride)”.

    Le possiamo chiedere quanti anni ha e cosa l’ha spinto in questa sua missione?

    “Ho 54 anni. Ho avuto una grazia, per cinque anni sono stato bloccato su una sedia a rotelle, fui portato perfino a Lourdes dall’Unitalsi, lì la Madonna per intercessione del buon Dio mi ha fatto un miracolo. Mi sono sottoposto a un intervento fortemente a rischio e da allora non cammino… volo e non mi fermo!”.

    Su questo miracolo la Chiesa, che è sempre molto prudente, come ha risposto?

    “La Curia di Palermo ha riconosciuto che si tratta di un miracolo. Di me si è interessato anche il settimanale Famiglia Cristiana, Credo e la trasmissione Miracoli”.

    Quanti chilometri percorre al giorno?

    “Circa 30 chilometri. Adesso voglio percorrere le ultime otto regioni del nord portando il messaggio di speranza, una parola di conforto agli sfiduciati, donare un sorriso a chiunque s’incontri per la strada. Ogni giorno è un’esperienza e un’emozione nuova. Siamo stati anche nelle zone colpite dal terremoto”.

    Come siete stati accolti?

    “Anche se provati, hanno accolto la croce e hanno soccorso noi! Prima di arrivare ad Amatrice, stanchi e stremati, una vedova con la figlia sofferente e ammalata ci ha chiesto di pregare per loro, poi ci hanno ospitati per passare la notte in un angolo della loro casa, ma prima ci hanno dato da mangiare il riso con i ceci”.

    Altre persone si avvicinano a noi, una bambina chiede di reggere la croce, fratel Biagio con gioia glie la porge, tira fuori un’immaginetta di Gesù e la consegna ai genitori della bambina.

    Che, mano al portafoglio, cercano di donare del denaro ma, fratel Biagio deciso rifiuta: “Non prendiamo soldi, assolutamente. L’unica cosa che accettiamo è un pasto a sera e un angolo per passare la notte”.

    Adesso dove andrete?

    “Ci fermiamo per una preghiera in questa chiesa (la Propositura) dopodiché ci incamminiamo per Siena, andremo a pregare davanti alla reliquia di Santa Caterina nella basilica di San Domenico”.

    Nel frattempo passano alcuni giovani. Fratel Biagio si rivolge a loro: “Giovani siete il futuro, la speranza. Il mondo è nelle vostre mani. Miglioratelo ragazzi!”.

    “Ti regalo un’immaginetta – conclude – l’amico fratello Gesù. Io adesso vado, come San Francesco ho sposato sorella povertà, con Antonio proseguiamo nella nostra missione, ognuno deve fare la sua parte. Ciao!”.

    Antonio è anche il nome di chi scrive: che per un attimo si è sentito pellegrino assieme a fratel Biagio.

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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