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giovedì 18 Aprile 2024
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    Il borgo e la chiesa ritrovati: oggi alle 18 si celebra San Colombano alla Collina. Emozioni e impegno

    Lungo la strada che unisce Montefiridolfi a Bibbione un piccolo borgo di case ha strappato all'oblio chiesa, campane e la storia di 12 ragazzi morti nella prima guerra mondiale

    COLLINA (SAN CASCIANO) – Non vogliamo “gridare” al miracolo, certo, ma quello che in questi ultimi anni è avvenuto nella piccola chiesa di San Colombano, alla Collina, sulla panoramica strada tra Bibbione e Montefiridolfi, è qualcosa di eccezionale.

    Grazie a padre Rosario Landrini, parroco di Montefiridolfi e del Bargino, e all’instancabile aiuto di Paolo Calosi (aiutato anche da alcuni residenti), è stata sistemata la chiesa in modo che ogni sabato alle 18 padre Rosario vi celebri una Santa Messa.

    Ma non è tutto. Un anno fa Paolo si rese conto che sulla lapide posta sotto il loggiato della chiesa si ricordavano dodici soldati caduti nella prima guerra mondiale, residenti a San Colombano, partiti per la guerra senza fare ritorno.

    Su quella lapide ci sono undici foto dei soldati: manca quella di Attilio Mariottini, al cui posto si nota nell’ovale un elmetto tra l’alloro e la bandiera Italiana.

    E si legge: “La bella Torre dalle fondamenta eresse di nuova Campana e di Orologio arricchì col concorso del Popolo e di generosi Oblatori il Parroco D. Alceste Parigi inaugurando il 21 novembre 1922 perché il Popolo di S. Colombano alla collina ad ogni ora che batte con ugual numero di rintocchi sulla Nuova Maggior Campana Sacra alla Regina delle Vittorie e che ne porta impressi i gloriosi nomi Ricordi i Dodici valorosi Prodi suoi che alla grandezza della Patria dettero Gioventù Sangue e Vita”.

    Per questo Paolo si è attivato, constatando le condizioni del campanile, e con grande sorpresa ha trovato ostruiti tutti i passaggi per arrivare alle campane. Ostruite da vere e proprie “montagne” di guano che i piccioni avevano depositato negli anni.

    Alla Collina è tornata a far sentire la sua “voce” la campana della chiesa di San Colombano

    “E’ stato un lavorone – ci ha confidato – Ho indossato tuta, maschera e guanti. E con una pala, aiutato da un vicino, siamo riusciti a rimuovere i depositi di guano che si trovavano sulla scala di legno e sul meccanismo dell’orologio, per poi arrivare alle campane”.

    “Qui – ha proseguito – grazie all’applicazione di una rete, abbiamo impedito che i piccioni potessero rientrare nel campanile”.

    Siamo saliti anche noi con Paolo, abbiamo visto così a metà torre gli ingranaggi dell’orologio dei Fratelli Terrile Uscio; poi, risalendo la scala di legno, eccoci arrivati a toccare le bellissime campane con varie incisioni.

    Ma la più interessante è, appunto, la campana maggiore. Dove sono incisi i nomi dei 12 soldati.

    Antonio Conticelli nato il 15 gennaio 1895 a San Casciano deceduto il 7 aprile 1917 a Piton Brulè; Domenico Migliorini nato il 28 ottobre 1894 a Certaldo deceduto il 16 novembre a Palmanova (Friuli Venezia Giulia).

    Angelo Ricci nato il 30 settembre 1889 a San Casciano deceduto il 18 luglio 1916 a Maloni (Genova?); Alfredo Marchi nato il 13 febbraio 1898 a San Casciano deceduto il 29 agosto 1917.

    Giuseppe Mariottini nato il 20 ottobre 1882 a Gaiole deceduto il 14 settembre; Attilio Mariottini nato a Greve deceduto il 17 aprile 1918 in Francia; Narciso Nesi nato il 4 novembre 1893 a San Casciano deceduto l’11 settembre 1917 ad Asti.

    Antonio Lepri nato il 23 gennaio 1883 a Montaione deceduto il 26 dicembre 1917 a Crenovizza Bucovina; Attilio Zanobini nato il 19 maggio 1892 a San Casciano non registrata la data del decesso; Adolfo Innocenti non trovato; Santi Bruni non trovato; Attilio Zanobini non trovato (per questi dati ringraziamo l’ufficio anagrafe del Comune di San Casciano).

    Non nascondono la loro soddisfazione sia Paolo sia i residenti della Collina, tanto che il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi è andato a trovarli nell’occasione dei 100 anni dalla ricorrenza della posa del cippo, della campana e dell’orologio.

    Ha così visitato la chiesa e ha potuto ascoltare il suono della campana maggiore, ritornata a scandire il tempo.

    “Una sorta di miracolo – ci ha confidato Paolo – Grazie all’impegno di padre Rosario, che ha mandato una ditta che in tempi record ha ridato “voce” alla campana”.

    La gioia di questo piccolo borgo potrà ancora essere condivisa. Perché oggi, sabato 26 novembre, nella chiesa sarà festeggiato il patrono, San Colombano Abate.

    Con una solenne concelebrazione della Messa alle ore 18.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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