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martedì 8 Ottobre 2024
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    “Il nostro grazie alle infermiere della Asl di San Casciano per come stanno seguendo mia madre”

    La polmonite a dicembre, il rientro con assistenza-flebo a domicilio, i prelievi ogni tre settimane per la terapia anti coagulante: "Ci sentiamo assistiti e tutelati"

    SAN CASCIANO – Belle notizie, di un servizio sanitario nazionale che funziona. E risponde presente ai cittadini, sia in termini di professionalità che di umanità.

    E’ molto spesso la parte grande dell’iceberg, quella che sta sott’acqua e non viene né vista né raccontata.

    Per fortuna però ci sono momenti, persone, che tutto questo “buono” che rimane sotto il pelo dell’acqua lo vogliono far emergere.

    E’ il caso di Fiorella, che con sua mamma Maria, 87 anni, entra nel nostro ufficio di redazione di San Casciano, in via Machiavelli.

    “Vorrei ringraziare pubblicamente – ci chiede – sul Gazzettino del Chianti, le infermiere della Asl di San Casciano, posso?”.

    La risposta, ovviamente, non può che essere affermativa.

    “Mia mamma ha avuto la polmonite nel dicembre scorso – ci racconta – in seguito alla quale è stato effettuato un percorso dimissioni assistite”.

    “Per settimane – dice – le infermiere della Asl sono venute a casa sua, qui a San Casciano, per somministrarle delle flebo, assistendola con professionalità ed empatia”.

    “Adesso – riprende – continuano a venire a domicilio ogni tre settimane, per fare i prelievi del sangue perché prende gli anticoagulanti, il Coumadin; e quindi i valori servono per aggiustare, nel caso serva, la terapia”.

    “L’altro giorno – tiene a sottolineare – non arrivava il risultato, come al solito, per sms. E quindi non sapevamo come fare. Inutili anche tutti i nostri tentativi di contattare il laboratorio di analisi a Torregalli”.

    “Grazie al loro intervento – conclude – siamo riusciti ad avere le risposte che aspettavamo: il nostro grazie va quindi a loro e a tutto il sistema-Asl del distretto di San Casciano, dove ci sentiamo ben tutelati”.

    Con un piccolo neo però: “Da quando è andato in pensione il dottor Roberto Comi – conclude Fiorella – non è stato re-inserito un cardiologo. E questa è una grave mancanza”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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