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martedì 16 Aprile 2024
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    E’ nato il Centro Fotografico del Chianti: sogno che partiva da lontano

    MERCATALE (SAN CASCIANO) – Inaugurato, al Centro "Giovanni Lotti" di Mercatale in piazza Vittorio Veneto, il Centro Fotografico del Chianti, grazie all’impegno dell’Associazione L’Arsomigliofotografia.

     

    Immagini straordinarii in bianco e nero sono state apprezzate e commentate dai presenti all’inaugurazione, avvenuta alla presenza del sindaco di San Casciano Massimiliano Pescini.

     

    A introdurre Elisabetta Masti, mercatalina doce e consigliere comunale: "Il Centro Fotografico del Chianti è frutto di un lavoro certosino fatto di passione e di volontariato, impegno e competenza, dei volontari dell’Arsomiglio. Che da tanto tempo mettono a disposizione il loro tempo libero nell’importante lavoro di archiviazione e ricostruzione delle nostre storie attraverso le fotografie".

     

    "Ringrazio Carlo Giuntini e Alessandro Sardelli – sono state le parole del sindaco Pescini – per tutto il lavoro svolto. La fotografia è una cosa molto importante per il nostro presente oltre per il nostro passato. Questo è uno dei motivi di soddisfazione: la foto per la nostra comunità è il principale strumento di riconoscimento di noi stessi. Spero che questo lavoro possa avere un futuro anche nell’ampiamento delle 5.800 immagini che si trovano oggi nel Centro Fotografico del Chianti".

     

    Carlo Giuntini de L'Arsomigliofotografia: "Grazie al sindaco e all’amministrazione comunale. Per la nostra associazione, per me e Alessandro Sardelli, è veramente un momento particolarmente felice. Fino dalla seconda mostra che facemmo nel 1985 abbiamo pensato che il nostro archivio un giorno doveva diventare pubblico e oggi siamo arrivati a realizzare questo sogno".

     

    "Una parte di queste foto – ha ricordato – è stata acquisita anche grazie all’indimenticabile assessore alla cultura scomparso prematuramente, Patrizio Lotti.  Qui c’è la storia degli ultimi centoventi anni della nostra frazione. La fotografia fu una rivoluzione perché i poveri, le classi sociali più deboli, ebbero il ritratto che prima era soltanto un patrimonio dei nobili, e poi anche delle classi borghesi".

     

    "Si trovano nel nostro archivio – ha spiegato – delle foto splendide di contadini che partivano da Mercatale con il fagotto degli abiti buoni, che a piedi andavano a prendere il trenino del Chianti per raggiungere Firenze. Scattate nei magnifici studi fotografici. Così come al momento del servizio militare i primi soldi che il militare possedeva li spendeva facendosi fotografare in divisa per poi mandare l’immagine a casa".

     

    "Oggi è un punto di arrivo – ha rilanciato – ma dobbiamo continuare a cercare: a Cerbaia, La Romola, Chiesanuova… perché ancora nelle famiglie ci sono foto nei cassetti, nella mobilia, che bisogna cercare di far uscire fuori. Non è un punto di arrivo per il Centro Fotografico del Chianti, ma un punto di partenza".

     

    Alla fine della presentazione è stato fatto un brindisi finale, con il rinfresco offerto dalla Coop di Mercatale.         

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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