SAN CASCIANO – Qualche giorno fa è venuta a mancare una persona molto importante per San Casciano.
Una di quelle persone simbolo della vecchia generazione che lascia per sempre un segno nella comunità. Si tratta di Oliviero Pasqualetti, un vero “pezzo di storia” del paese.
La sua è stata “una morte serena”, come ci dicono i familiari, avvenuta nella propria casa dove si trovava insieme ai figli e ai nipoti, proprio ad un passo dai 90 anni (li avrebbe compiuti a luglio).
Nicola e Sabrina, i figli, insieme al genero Markus, ci dicono che “andava ancora a prendere il giornale ed il pane da solo, nonostante gli acciacchi. E la scorsa settimana ha fatto un pentolone di ragù per tutti”.
Ci raccontano poi chi era Oliviero, e cosa ha rappresentato per il paese.
E’ stato innanzitutto uno dei costruttori del circolo Arci di San Casciano, della casa del popolo in via dei Fossi: il suo compito principale era quello di andare a cercare e raccogliere con il suo carro le pietre adatte per la costruzione.
Successivamente è diventato responsabile della sala biliardo, essendone grande amante, e volontario alla pizzeria del circolo.
Per quanto riguarda l’ambito lavorativo, Oliviero ha sempre fatto il contadino fin da bambino; partecipando ai mercati di zona, arrivando anche fino a Siena con il suo carretto trainato da una Lambretta.

A inizio anni ’70 lasciò il mondo del mercato per prendere in gestione un negozio di frutta e verdura nel cuore di San Casciano, dove tra le altre cose si occupava di rifornire direttamente molti ristoranti del paese.
A fine anni ’80 lasciò il negozio, per tornare a fare il coltivatore diretto. Lavoro che ha fatto fino a pochi anni fa.
Tra i suoi prodotti più famosi c’erano le mele francesche, ottenute grazie agli innesti che faceva, ma anche le pesche e molti tipi di insalata.
Fino alla varietà di cavolfiore che Oliviero selezionava per rispecchiare il prodotto che lui voleva e di cui se ne parla anche in una ricetta dello chef Matia Barciulli.
Oliviero era anche attivo per quanto riguarda il carnevale che veniva organizzato tutti gli anni in paese. Faceva parte della contrada del Leone ed offriva il suo garage per le riunioni.
Ci dice la figlia: “Aveva una tempra incredibile. Mi ricordo quando andava ad aiutare per la costruzione dei carri. Faceva le due di notte e alle cinque aveva la sveglia”.
Era inoltre sempre presente anche per la Festa dell’Unità.
Oliviero era anche un vero tifoso della Fiorentina, è stato anche presidente del Viola Club di San Casciano.
Il figlio ricorda: “Metteva a disposizione la nostra casa per le riunioni. E quando organizzavamo le cene del club al ristorante invitava i calciatori. Ho molte foto, una anche con Giancarlo Antognoni“.
Insomma, se ne va davvero un personaggio che per decenni è stato al centro della nostra comunità. E che rimarrà per sempre nei ricordi di moltissime persone.

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