Ci ha chiesto di mantenere l'anonimato non per nascondersi da chissà cosa, ma per dare al suo intervento il carattere generale che deve avere: una riflessione che vale per lui come per tanti altri che, anno dopo anno, stanno facendo crescere il Carnevale Medievale Sancascianese. Riceviamo e pubblichiamo la "Lettera di un contradaiolo".
"Vi racconto la mia storia. E nel caso vi chiedo di non rivelare il mio nome, poiché mi piacerebbe trasparisse solo e soltanto il sentimento, a prescindere da tutto.
E' facile parlare del Carnevale Medievale Sancascianese così, come ogni giornalista può fare, per ciò che vede. Forse però, dopo quattro anni, si deve addentrarsi di più, in ciò che questa festa riesce a donare.
Io non sono nato a San Casciano eppure, per una serie di strani eventi, mi sono trovato immerso in una contrada fin dal primo anno. Non abbiamo vinto il Carnevale, ma posso dirvi, senza stupide retoriche, che abbiamo vinto molto di più. Abbiamo vinto una famiglia, abbiamo vinto un'identità, come festa e come singole contrade.
La soddisfazione e le emozioni che proviamo, risiedono negli occhi lucidi di una donna, che sfila per il primo anno, che esce "sconfitta", ma che ride come una matta mentre si spoglia e che ti promette di tornare l'anno venturo. Sta nel sorriso del bambino che ti sfila accanto.
Ho pianto per la "sconfitta", Dio solo sa quanto. Ma abbracciare Roberto durante la cena, e vederlo, a conclusione di tutto, con gli occhi gonfi dalle lacrime per la gioia, ti fa capire che questa, è diventata più di una festa di paese.
E' un bambino che ognuno di noi sogna di crescere e cullare per tanti anni ancora, nonostante la fatica, il freddo, la stanchezza e la pressione che tutto questo comporta. Ogni anno penso che sia sempre più difficile, vacillo se immagino di dover ricominciare tutto da capo ma poi, il giorno dopo, mi scopro sempre più innamorato ed inizio a pensare al progetto venturo.
Non ci sono parole per descrive quanto tutto questo ti trascina, ti avvolge e ti coccola, ti regala gioie e dolori, ti riempie di vita…. fore solo una, GRAZIE!!! Dedicato a tuti i contradaioli di San Casciano.
Uno straniero… ma non troppo"
di Redazione
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