I lupi sono arrivati a cacciare vicino alle abitazioni di via Borromeo, al Calzaiolo? E’ un’ipotesi che stiamo ricostruendo grazie alla testimonianza di un abitante del posto, Giuseppe Molinaro, cheprecisa che non ha visto nessun lupo. Ma dopo l’episodio che gli è capitato è stato mossa dalla curiosità per riuscire a scoprire cosa è realmente avvenuto durante una notte senza luna.
Accompagnati da Giuseppe, siamo andati a vedere le tracce che ha ritrovato potendo così anche noi, nonostante sia passato un po’ di tempo, fotografare le impronte ancora presenti. Intanto però si parte da un dato di fatto: ovvero che a pochi chilometri da qui, come hanno documentato le immagini filmate da Tommaso Nuti, i lupi ci sono (clicca qui per vedere il video).
"Tutto è avvenuto una sera intorno alle 23 – inizia il suo racconto Giuseppe – mentre stavo portando il mio cane a fare i suoi bisogni distante dal parco pubblico. Non c’era la luna, perciò non mi sono allontanato più di tanto. A un certo punto ho sentito un urlo di dolore di un animale, accompagnato da un altro più a cattivo, tanto che mi si è gelato il sangue e ho richiamato subito il cane portandolo subito a casa".
Questo che definisce un urlo di dolore, lo ha associato al lamento di un lupo?
"No, non ho assolutamente pensato a un lupo, ho pensato che poteva trattarsi di un cane arrivato fin lì dopo essere stato investito da un’auto. Ho preso così una torcia e sono tornato sul posto, dove sentivo sempre queste urla che si stavano allontanando verso il fiume Pesa, facendosi sempre più flebili. Così ho preso l’auto e sono andato fino sotto il ponte del Calzaiolo a vedere se magari trovavo qualcosa, ma invano".
Il giorno dopo, però è tornato a vedere.
"Sì, era troppa la curiosità di riuscire a capire cosa era successo, così ho percorso il fosso che serve da scolo all’acqua piovana, ed ho trovato le prime impronte. Ho proseguito e dopo poco ho notato che oltre alle impronte “strane”. C’erano infatti anche quelle di un cinghiale, che probabilmente attaccato è caduto nella melma lasciando la forma intera del corpo. Probabilmente è riuscito a rialzarsi e fuggire per poi, subito dopo, incontrarsi con il predatore. E lì suppongo che il cinghiale lo abbia ferito con le zanne. Ho così deciso di fotografare le impronte facendole vedere a un amico cacciatore".
Che le ha detto?
"Le impronte per me “strane” erano di lupo, non aveva nessun dubbio".
Da questo cosa ha dedotto?
"Che quell’urlo di dolore che avevo sentito la sera precedente probabilmente era di un lupo ferito dal cinghiale, e l’altro sempre in maniera “cattiva” era del compagno/a che gli stava accanto in segno di protezione, disturbati poi dal mio arrivo con il cane, si sono allontanati. Quel lamento l’ho ancora nella testa, e penso di essere stato fortunato quella notte".
Forse Giuseppe quella sera si è imbattuto nella coppia di lupi che il fotografo naturalista Tommaso Nuti è riuscito a filmare con telecamere a infrarossi a Santa Cristina a Salivolpe nei pressi di San Pancrazio?
Abbiamo così deciso di avvisare l’esperto tecnico faunistico Duccio Berzi, che ha già tenuto con grande successo un’assemblea indetta dal Comune di San Casciano al circolo “casa del Combattente” di San Pancrazio (clicca qui per leggere l'articolo), dopo l’avvistamento dei lupi.
Il quale potrà dare una risposta certa su quanto ha ricostruito da Giuseppe, che si è reso disponibile a raccontare a Berzi quanto avvenuto quella “notte senza luna” nella frazione del Calzaiolo.
di Antonio Taddei
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