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domenica 1 Ottobre 2023
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    Meccanico, uno dei primi autisti delle ambulanze della Misericordia: a 88 anni si è spento Emilio Fantappiè

    Una vita in officina e poi, in pensione, quella casa colonica nel Fossatino, sotto Decimo, che era il suo regno...

    SAN CASCIANO – Ci sono persone che per il paese di San Casciano hanno dato tanto del loro tempo libero, dedicandolo al prossimo.

    Ma non solo: sono riusciti, anche nel loro lavoro, a distinguersi per la genialità.

    Uno di questi è stato Emilio Fantappiè, venuto a mancare a 88 anni domenica 30 luglio.

    Emilio non dimostrava certo l’età che aveva: il fisico snello, sempre con il sorriso, era disponibileper scambiare due chiacchiere o semplicemente per un saluto.

    E’ stato tra i primi autisti sulle ambulanze della Misericordia di San Casciano: tanto che era andato a vivere nell’appartamento del custode e, quando suonava il telefono per un servizio, il tempo di chiamare altri Fratelli e poi via, usciva dallo stretto garage accanto alla chiesa a lampeggianti e sirena.

    Di giorno, quando c’era da partire, lasciava anche a metà il suo lavoro di meccanico di automobili: era un bravissimo autista.

    Ci sono anche dei sancascianesi nati sull’ambulanza guidata da Emilio, prima di arrivare alla maternità di Firenze: una in particolare ha ricordato di essere nata vicino al Ponte Vecchio. 

    Appassionato di motori, entrò a lavorare all’autofficina Bellini in viale Pascoli. Dopodiché si mise in proprio in piazza Zannoni, alla “Stazione”, per poi andare in pensione presso l’Officina Pucci, a Mercatale.

    Acquistò una vecchia casa colonica con il terreno in fondo al Fossatino, sotto Decimo. Piano piano la ristrutturò.

    Quello era diventato il suo regno, dove aveva delle piante di olivi giusto per il proprio consumo, qualche animale da cortile. E l’orto, dove nascevano dei pomodori da record.

    Riusciva anche a fare un buonissimo vin santo, che regalava agli amici più cari, e non mancava mai di farlo assaggiare a chi andava a trovarlo.

    Aveva fatto perfino disegnare le etichette da applicare alle bottiglie con l’immagine della casa colonica: “Il Fossatino. Vin Santo”. Ne era orgoglioso.

    Amava anche fare delle gite insieme a sua moglie: non molto lunghe però, perché il Fossatino era una sua priorità.

    Proprio lì, pochi anni fa, una mattina si vide atterrare nel campo una mongolfiera. Subito si precipitò per rassicurarsi che nessuno si fosse fatto male, dopodiché aiutò l’equipaggio a ripiegare la mongolfiera. Con il suo solito sorriso.

    Mancherà: primi tra tutti alla moglie, ai tre figli, ai nipoti. Orgoglioso di loro, specialmente quando andava ad accompagnarli alle partite di calcio.

    Ecco, per loro Il Fossatino poteva attendere, perché portarli al campo sportivo era per lui una grande gioia.

    La salma è esposta presso la chiesa di Santa Maria al Prato (o della Misericordia) in piazzetta Simone Martini: il funerale avrà luogo mercoledì 2 agosto alle ore 10, nella chiesa della Propositura di San Cassiano, in piazza Cavour. 

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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