SANT'ANGELO VICO L'ABATE (SAN CASCIANO) – Le note di Adeste fideles sono risuonate dopo circa sessanta anni nella chiesa di Sant'Angelo a Vico l’Abate, sopra Gabbiano, nel piviere di Santo Stefano a Campoli.
A intonarle don Giovanni Paccosi, parroco della chiesa Gesù buon Pastore di Casellina, Scandicci, alla presenza di circa trenta persone residenti nel circondario.
L’antico portone di questa importante chiesa, che nei secoli è stata custode di due capolavori dell’arte medievale toscana, la Madonna con Bambino di Ambrogio Lorenzetti e il dossale di San Michele Arcangelo di Coppo di Marcovaldo, oggi conservati e visibili nel Museo “Giuliano Ghelli, è stato riaperto grazie al comitato dell’Associazione Sant'Angelo APS.
Il cui presidente, Serafino Del Bravo, insieme con tanti altri, ha fortemente voluto la riapertura di questo straordinario luogo ricco di storia, che per tanti anni (la chiesa che fu soppressa nel 1986 e annessa alla chiesa di San Giuseppe Artigiano del Passo dei Pecorai) è rimasto chiuso. E che oggi necessita di un accurato restauro.
Ed è stato proprio Serafino Del Bravo a suonare dopo tanti anni le campane, richiamando il popolo alla Santa Messa di Natale celebrata alle 9.30.
"Questo è un bell’inizio del percorso – ha detto il presidente prima della Messa – sia dell’associazione che per la riscoperta di Sant'Angelo, una rinascita come abbiamo già descritto nella presentazione di alcuni giorni fa con una grande adesione. Ringrazio tutti voi presenti e don Giovanni che è venuto qua a celebrare la Messa di Natale".
La chiesa, seppure spoglia di tutte le sue opere, ha suscitato in tutti una grande emozione facendo capire che non servono chissà quali ricchi addobb: a Sant'Angelo a Vico l’Abate si è potuto vivere la vera nascita del Bambino Gesù.
E’ vero, c’è chi ha notato, specialmente i bambini, l’assenza del Presepe, ma Serafino Del Bravo, alla fine della cerimonia. prendendo per mano due bambine e rivolgendosi ai fedeli, ha detto: "Oggi qui mancano il presepe e la musica, ma l’impegno per il prossimo Natale sarà quello di avere un bel bresepe. E tanta musica!".
di Antonio Taddei
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