SAN CASCIANO – Alla vigilia delle festività del Natale un’altra persona che ha fatto la storia di San Casciano ci ha lasciati: stiamo parlando di Elettra Ciappi, aveva 84 anni.
Non conosciuta dalle nuove generazioni, sono invece moltissimi ad aver ben impressa nella memoria questa signora dai modi gentili.
Che oltre a stare dietro il banco della famosa Pasticceria Ciappi, a pochi metri da piazza Pierozzi e dalla torre dell’orologio, nel capoluogo, passava la notte dietro, al forno, con il marito Gino. A fare dolci e paste.
In particolare nel periodo di Natale il marito, Gino, un vero gigante buono con l’immancabile sorriso, in canottiera bianca e un grosso grembiule (abbigliamento sia dell’estate che… dell’inverno) si dedicava, tra le tante prelibatezze dolciarie, a fare i presepi di cioccolata. Veri capolavori di pasticceria.
Gino ed Elettra: viaggiano insieme a voi i dolci ricordi di tutto il paese
Elettra, una volta esaurita la struttura, li rifiniva inserendo dolci personaggi e decorandoli con maestria. Per poi concluderli con l’immancabile neve: il tutto rigorosamente commestibile.
Dalle ferie del 2007 il Forno Pasticceria Ciappi non riaprì: Elettra e Gino, arrivati all’età della pensione, invano cercarono di cedere l’attività.
Volevano vederla proseguire com’era nata da Leonetto (classe 1906), babbo di Elettra, che all’età di 15 anni iniziò a fare il pane insieme al fratello minore, Vasco, che aveva imparato il mestiere di pasticcere dal Ruggini, a Firenze.
Vasco venne a mancare all’età di 30 anni, una vera tragedia per la famiglia (Elettra era così legata allo zio da aver lasciato fra le sue volontà quella di essere sepolta dove riposa lui). Leonetto sposò Giulia, e con tanto sacrificio tirarono avanti la bottega.
Dal matrimonio nacquero Elettra e Gabriella. Arrivò anche la guerra, i bombardamenti resero inagibile il forno: Leonetto non si fece prendere dallo sconforto, continuò a fare il pane in un forno di fortuna, dove oggi si trova il Bar Centrale.
Elettra qualche anno fa ci raccontò: “Il pane era a tessera, il babbo aveva tante persone che lo prenotavano. E, molte volte, la sera le madri andavano a bussargli alla porta per avere un pezzo di pane. E lui con grande generosità dava loro quello che era possibile, rischiando molto.

A 18 anni presi la decisione di lavorare con loro, dedicandomi alla pasticceria. Poi incontrai Gino, era un cliente, dopo poco ci sposammo, lui lasciò il suo lavoro e si dedicò al forno”.
Tutto questo, come detto, fino a luglio 2007. Elettra sperò per mesi di riuscire a cedere l’attività: quella serranda chiusa, il laboratorio vuoto, per lei erano un gran dolore.
Ripensando ai tanti sacrifici del babbo e dello zio, vedendo cessare l’attività per sempre.
Oggi, a chi ha avuto la fortuna di oltrepassare le porte del Forno Pasticceria Ciappi, rimane un ricordo indelebile: le zuppe con la farcitura di crema e alchermes, il buccellato, le polacche (semplici o ripiene di panna), lo zuccotto, i bomboloni, il ciambellone, il tronchetto con la farina di polenta ricoperto di cioccolato, la pasticceria secca, … .
Erano tante le persone che la domenica, dopo la Messa in Propositura, scendevano dallo “sdrucciolo” ed entravano nella bottega. Per poi uscirne con il vassoio, coperto dalla carta legata dal nastro giallo.
Da ogni sancascianese oggi si alza un grazie. Grazie Elettra per averci fatto vivere questi dolci momenti. A Gino e alla figlia Isabella vanno le condoglianze della redazione del Gazzettino del Chianti.
La salma è esposta della chiesa del Suffragio, in via Roma, mentre le esequie saranno celebrate sabato 24 dicembre alle ore 10, nella Propositura Collegiata di San Cassiano, in piazza Cavour.
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