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martedì 8 Ottobre 2024
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    Daniela Manzoli: “Pronti a scardinare un’egemonia politica che dura da 75 anni”

    Presentazione ufficiale della candidata di centrodestra e Lega: "Nessuno di noi sarà, come in passato, un traditore"

    SAN CASCIANO – Una lista di centrodestra (Centrodestra per l'Alternativa – Manzoli sindaco). E una lista "griffata" Lega. Due percorsi a sostegno della candidatura a sindaco di Daniela Manzoli, medico, dirigente Asl.

     

    Venerdì 5 aprile al Bar Centrale, nel cuore del centro storico di San Casciano, il centrodestra ha lanciato la sua sfida per la conquista del comune alle elezioni amministrative del prossimo 26 maggio.

     

    Presenti alcuni dei componenti della futura lista-Manzoli (che sarà completata nei prossimi giorni), cittadini sancascianesi, una folta rappresentanza della Lega.

     

    Sullo sfondo, ma nemmeno tanto, l'ultima esperienza della lista Cittadini per San Casciano, con Enrico Farina che, pur senza citarlo, ha lanciato vere e proprie bordate all'ex compagno di viaggio Francesco Volpe, oggi con una propria lista a sostegno della candidatura di Roberto Ciappi, insieme a Pd e Sinistra per San Casciano.

     

    "Siamo contenti di questo entusiasmo ritrovato – ha detto Farina – che va decisamente oltre certi personaggi squallidi, che è meglio non commentare. Per farlo renderemo nota la lettera di un cittadino che spiegherà in modo molto completo perché si sente preso in giro da questi comportamenti".

     

    Poi, presentando Manzoli: "Abbiamo trovato una persona nata a San Casciano, cresciuta a San Casciano, attaccata a San Casciano. Stavolta senza equivoci. Chi si candida con noi firma una dichiarazione: se cambia idea, nel caso venga eletto, si dimette. I tradimenti non ci piacciono".

     

     

    Daniela Manzoli: "Nessuno di noi sarà traditore"

     

    Ed eccola la candidata sindaco. Si dice emozionata Daniela Manzoli: "Vedo tanti volti conosciuti, la mia famiglia. Tanti amici. Amo San Casciano: quando passo di piazza mi viene spontaneo guardate le finestre dove sono nata".

     

    "La politica è stata una vecchia passione – ha spiegato – una vecchia fiamma. Quando mi hanno proposto la candidatura ci ho pensato un po’, valutando l’impegno e quello che a me piaceva fare. Poi ho detto di sì, in pochissimi giorni. E ora partiamo! Per me questo impegno è una partecipazione attiva. Il sindaco deve essere un patrocinatore di giustizia, lo dice la stessa parola. Rappresentando tutti i cittadini dentro la casa comunale".

     

    Poi la prima bordata: "Casa comunale – ha proseguito Manzoli – in cui attualmente, con criteri diversi, vengono effettuate discriminazioni. Siamo cittadini liberi, vorrei che fossimo così considerati. Con diritti e doveri ben precisi: fra i diritti anche quelli di far sentire la nostra voce in un governo comunale. Invece si fa sì che questo governo conduca le nostre vite senza che nessuno neanche tenti il cambiamento. Un'egemonia politica snervante in un paese in cui anche il diritto-dovere del potere elettorale è difficile".

     

    "Se non si cambiano mai i giocatori – ha detto – siamo destinati a ripetere lo stesso gioco. Con lo stesso risultato. È un momento non facile e un paese non facile, si parte con un debito non indifferente ad esempio, arrivato fino a 30 milioni di euro, contratti per opere spesso diventate cattedrali nel deserto. Un debito accumulato dalla stessa parte politica che governa da sempre".

     

    "Noi cosa proponiamo? – si è domandata – Siamo un gruppo eterogeneo unito da passioni, convinzioni, valori etici e morali. Nessuno è un traditore. Abbiamo bisogno di fiducia: io mi sono candidata per dare uno spiraglio anche a chi non si sente libero di dare il proprio voto e partecipare alla vita comunale. Tuteleremo i cittadini dando risposte. Sempre. Accogliendoli e supportandoli. Proponiamo equità, volontà, passione e lealtà. Concetti che da tempo non si sentono più, anche se dovrebbero essere trasversali".

     

    "Invece – ha ribadito – qui si vive in un'egemonia snervante, con tanta gente che ormai non va neanche più a votare. Temi principali? La sicurezza: San Casciano è sottoposto ad un aumento di criminalità, a volte anche violenta. Non ci sono telecamere in punti di accesso al paese. Non c’è supporto della polizia locale ai carabinieri. I vigili per noi devono essere in grado di aiutare le persone, allontanando l’accattonaggio quando diventa molesto. Vanno unite le forze di polizia dello Stato e di polizia locale, che devono essere più presenti sul territorio".

     

    "Le frazioni – ha detto ancora – Vanno rivalutate, facendo rinascere l’aspetto culturale e sociale. Non farle essere più periferiche, ma centrali".

     

    "Poi – ha tenuto a dire – mi interessa molto, anche per motivi professionali, l’aspetto socio sanitario: c’è una grossa fetta di fragilità di over 65 che vivono ai limiti dell’inedia, con 500 euro al mese. Il Comune ha stabilito da tempo un Isee di 7.500 euro all’anno oltre il quale non dà contributi. Poi però si spendono milioni di euro, ad esempio, per impianti di compostaggio mai usati. E si lasciano da soli i nostri anziani, che hanno pagato le tasse: servono criteri di giustizia verso tutti, prima di tutto le fasce più fragili che non sono quasi più in grado di sopravvivere!".

     

     

    Enrico Farina: "Riorganizzare la macchina comunale"

     

    Sostegno ai cittadini, meno tasse locali, sicurezza. Queste alcune delle parole chiave del programma. E parole caustiche nei confronti del centrosinistra.

     

    Ad esprimerle, Enrico Farina: "Partiamo dal fatto che a San Casciano ci sono molti luoghi preclusi, tanto che abbiamo dovuto affittare uno spazio privato. I circoli non ci danno spazio, la biblioteca è inagibile, diciamo che questa è una democrazia… particolare".

     

    Poi ha tracciato una linea molto netta, dal punto di vista programmatico, anche su quelli che saranno gli interventi sui dipendenti comunali: "Serve una riorganizzazione della macchina comunale: servono stimoli diversi a chi è da sempre gestito allo stesso modo. In alcuni uffici c’è bisogno di ricambio, di ripristino di parità di genere. I cittadini devono entrare sentendosi a casa, non persone che fanno fastidio: in certi uffici si pensa di essere monarchi, invece devono mettersi a nostro servizio".

     

    Anche Farina ha ribattuto sul tema sicurezza: "In questi anni in consiglio comunale mi hanno risposto che non c’è accattonaggio molesto, che i reati sono in diminuzione, … . Il nostro motto sarà ordine, sicurezza, lotta al degrado".

     

    Rifiuti: "Nell’ultimo consiglio comunale – ha ripreso Farina – hanno deliberato un aumento della Tari del 3,2 per cento. Vogliamo parlare di come sono stati gestiti gli impianti: di Testi? Del compostaggio al Ponterotto?".

     

    Infine, tasse locali: "Nel 2016 feci uno studio che dimostrava che San Casciano era il paese più caro della provincia di Firenze sulla tassazione degli immobili: noi proponiamo un abbassamento dell’imposizione fiscale sugli immobili, soprattutto di quelli sfitti. Ci sembra penalizzante vessare chi ha un immobile sfitto perché il mercato non permette di collocarlo".

     

    "Il nostro – ha concluso Maria Teresa Lumachi – sarà un programma sintetico, ma siamo aperti a tutti i contributi che vorrete portarci. In questo paese si è persa la speranza anche di essere ascoltati. Noi siamo qui per questo".

    di Matteo Pucci

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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