SAN CASCIANO – Martedì 30 gennaio è iniziata la visita pastorale a San Casciano del vescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori.
Sebbene fosse un giorno lavorativo, erano tanti i fedeli ad accogliere il cardinale all’interno della Propositura di San Cassiano.
Ad accoglierlo all’ingresso il proposto don Massimiliano Gori, il vicario parrocchiale don Jomi Sijo, il proposto emerito don Renzo Pulidori, i diaconi e una rappresentanza dei Fratelli dell’Arciconfraternita della Misericordia.
IN PREGHIERA – In Propositura
Dopo la preghiera d’apertura, il cardinale ha iniziato subito la visita al circolo ricreativo Acli visitando lo spazio della sala “La Cupola” e le stanze a disposizione dei clienti del bar, poi è salito al primo piano, dove si trovano le sale del catechismo per i giovani dell’oratorio.
Il cardinale ha fatto visita anche all’aula dove i migranti, ospiti a San Casciano in viale San Francesco, studiano per imparare la lingua italiana, soffermandosi brevemente con loro.
Roberta responsabile del Cinema Teatro Everest, oltre a presentare la Sala della Comunità Giovanni Paolo II, ha invitato il cardinale a visitare la stanza di proiezione dei vari film.
La visita si è poi spostata al Museo Giuliano Ghelli passando dalla chiesa di Santa Maria del Gesù, dove ha sede la Compagnia del Suffragio.
Qui erano presenti la direttrice del sistema Museale del Chianti e del Valdarno fiorentino, Nicoletta Matteuzzi, il Governatore del Suffragio Tiberio Corsi, il Provveditore Paolo Bacci e l’economa Paola Migliorini. Inoltre c’è stato anche l’incontro, per un saluto, con il sindaco Massimiliano Pescini.
Subito dopo il cardinale ha visitato la chiesa di Santa Maria in Argiano, e gli ambienti predisposti alla vita pastorale. Il pomeriggio invece è stato dedicato a due importanti realtà del territorio comunale, la Rsa Casa di Riposo San Giuseppe a Decimo, e la Rsa Villa San Martino, sulla via Empolese.
AL CIRCOLO ACLI – Con i migranti che imparano l'italiano
Alla Casa di Riposo San Giuseppe il cardinale è stato accolto dalla Madre Superiora Suor Angelica, che insieme alle consorelle delle Suore Minime del Sacro Cuore gestisce la struttura.
Dopo una preghiera nella cappella, presente anche Padre Luigi del convento dei Cappuccini, la visita agli ospiti che hanno accolto il cardinale con un applauso. Nell’occasione gli è stato fatto dono di un centrino ricamato a mano dalle ospiti, delle bende per i lebbrosi, e una copia del trimestrale “Il Gazzettino del Grillo Parlante” scritto interamente con storie di vita vissuta dagli ospiti in collaborazione con il servizio di Animazione e T.O.
Due ospiti hanno voluto ringraziare a nome di tutti per la visita, leggendo alcuni pensieri. Alla fine un rinfresco a base di cenci e altri dolcetti. Prima di ripartire il cardinale ha avuto delle buone parole anche per tutto il personale per l’amore con cui accudiscono gli ospiti.
Seconda tappa alla Rsa di Villa San Martino, qui ad attendere il cardinale, la direttrice Simona Masini e la proprietà con Niccolò Sborgi.
Il cardinale, oltre a visitare la struttura, si è fermato con i pazienti che erano ad attenderlo nel salone. Ha voluto stringere la mano a tutti, dopodiché il benvenuto a nome di tutti gli ospiti gli è stato portato da uno di loro, visibilmente commosso.
Ringraziando per avere fatto richiesta di una sua visita, il cardinale ha avuto una parola di conforto per tutti, e ha chiesto il permesso di impartire una benedizione: "Ve lo chiedo – ha tenuto a dire – perché questo non è un istituto religioso, pertanto ci potrebbe essere chi non lo desidera". Ma tutti sono stati ben felici di ricevere la benedizione.
Prima di lasciare la struttura, il cardinale ha fatto visita anche ad alcuni malati allettati. Anche in questo caso, sono andati i complimenti al personale della struttura.
La giornata è terminata al Cinema Teatro Everest con un incontro con i membri dei Consigli Pastorali delle tre parrocchie e, prima di prendere la parola, è stato proiettato un bellissimo filmato, dove è stato possibile avere un quadro generale di quante attività si svolgono all’interno delle parrocchie. Che sono davvero tante, attive e produttive per il bene dell’intera comunità.
di Antonio Taddei
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