MERCATALE (SAN CASCIANO) – “Adesso restano un grande vuoto e un silenzio assordante”.
Poche parole bastano a Roberta Fontani per descrivere l'assenza improvvisa, quasi inaspettata, del fratello Alessandro Fontani, venuto a mancare domenica 10 novembre dopo una malattia.
Un vuoto incolmabile e un silenzio che prima non c'erano, quando ancora Alessandro animava la vita di famiglia e del suo paese, Mercatale, con la sua simpatia e il suo sorriso pieno di speranza, che gli amici e i paesani certo non dimenticano.
Nel 2003 la prima comparsa della malattia lo aveva messo a dura prova, ma grazie al suo coraggio e alla sua forza d'animo aveva lottato duramente, riuscendo a tornare alla sua famiglia e alla sua vita.
Tuttavia a conclusione del 2017, con il brutto ricordo lontano e quasi dimenticato, la malattia è tornata nuovamente.
“Nonostante l'intervento salvavita a gennaio – racconta Roberta – dopo pochi mesi la situazione si era ulteriormente aggravata”.
“Nell'ultimo periodo Alessandro non camminava più – prosegue – e anche se si sottoponeva abitualmente a diverse terapie, la malattia progrediva senza arrestarsi”.
Durante la notte di domenica Alessandro è stato colpito da una grave crisi respiratoria e sebbene la chiamata di Roberta al 118 sia stata repentina, con l'intervento immediato dei volontari e di un medico, non c'è stato niente da fare. Alessandro ha lasciato la sua famiglia e i suoi amici a 45 anni.
Indescrivibile il dolore dei suoi cari, che lunedì 11 novembre si sono radunati nella chiesa di Santa Maria a Mercatale per celebrare il funerale insieme ad amici e compaesani. Presenti alla cerimonia anche il sindaco di San Casciano Roberto Ciappi e alcuni dei ragazzi del “Gruppo Elba”, compagni di viaggio di Alessandro, che nella sua utlima estate di vacanza del 2017 hanno condiviso insieme a lui un soggiorno sull'isola.
Un progetto ormai "storico" sul territorio di Bagno a Ripoli, a cui collabora anche la sancascianese Francesca Bazzani, pensato per radunare ragazzi con difficoltà, provenienti da diversi comuni fiorentini, in un gruppo vacanze che ogni estate trascorre alcune settimane sull'isola d'Elba.
“Una tradizione a cui Alessandro era molto affezionato”, commenta Roberta. Vivo il ricordo di Alessandro anche tra i colleghi del servizio civile che lo videro svolgere alcune mansioni presso la biblioteca di San Casciano, il Museo Ghelli e la Torre dell'Acqua, dove il servizio di assistenza sociale del Comune lo aveva collocato prima che la sua condizione di salute si aggravasse.
Grande tifoso della Fiorentina, sorridente e benvoluto da tutti. “Era davvero un guerriero – dice Roberta – coraggioso, buono, pieno di speranze anche quando la situazione non lasciava più sperare”.
“Per me – conclude – lui che ha sempre mantenuto il sorriso di fronte alle tante difficoltà che la vita gli ha riservato, era e resterà un importante punto di riferimento”.
di COSIMO BALLINI
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