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martedì 13 Maggio 2025
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    Un amico, Paolo Faviani, l’ha voluto ricordare sul Gazzettino: “Era una bella persona”

    Sono passati quattro mesi esatti da quel tragico pomeriggio del 25 settembre dello scorso anno quando, lungo la strada per Greve in Chianti in via Citelli (località Greti), perdeva la vita il Brigadiere Capo dei carabinieri Antonio Monfrecola, 53 anni, scontratosi con un autobus di linea proveniente dalla direzione opposta.

     

    Monfrecola era in sella a uno scooter e stava raggiungendo Greve in Chianti: l’impatto fu fatale per il Brigadiere, mentre alcuni passeggeri dell’autobus rimasero leggermente feriti dai frammenti di vetro. La tragica notizia arrivò ai familiari mentre lo stavano attendendo per la cena.

     

    Anche la comunità di San Casciano, dove il Brigadiere aveva prestato servizio per tanti anni, così come quella della frazione del Bargino, dove abitava, rimasero sconvolte. Antonio Monfrecola era nato a Casavatore, in provincia di Napoli, da una famiglia semplice: ben presto lasciò il paese per frequentare la  scuola Allievi Carabinieri, arrivando in seguito  ad ottenere il  grado di Brigadiere Capo.

     

    Integrato benissimo nella comunità del paese, la sua passione era la caccia. Ma non solo, negli ultimi anni, con impegno, seguiva anche l’Us Sancascianese Calcio. Per capire in quanti hanno stretto amicizia con questo carabiniere senza dimenticarlo, pochi giorni fa alla redazione è arrivata questa lettera scritta da Paolo Faviani: "Vi scrivo perché mi farebbe piacere che venisse ricordato il Brigadiere Antonio Monfrecola, per il suo carattere straordinario, nella sua disponibilità per i bisognosi. Lo ricordo in servizio, quando lo incontravo la notte (io ero una guardia giurata) nella zona a me assegnata. E’ stata una bella persona, che è sicuramente rimasta nel cuore di molti".

     

    Noi del Gazzettino siamo sempre stati in contatto con la famiglia, che non si è mai stancata di ringraziare tutti quelli che le sono stati vicino. Econtinuano ancora oggi a essere di conforto nel loro dignitoso dolore.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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