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martedì 23 Aprile 2024
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    San Casciano, la Messa alle 20 della vigilia. Il proposto don Gori: “No, non è un Natale minore”

    Fedeli in chiesa, fuori sul sagrato, e collegati in video dal Cinema Everest: "Mai come quest’anno abbiamo bisogno di questo Bambino, il senso della storia della nostra vita"

    SAN CASCIANO – “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce”: sono le prime parole tratte dal libro del profeta Isaìa, la prima lettura della Santa Messa di Natale 2020 a San Casciano.

    Che nell’anno della pandemia ha visto anticipare la messa di Natale alle 20 di giovedì 24 dicembre.

    Con tutte le dovute precauzioni, come da decreto, alle 19.30 la Propositura di San Cassiano era già al completo, tanto che gli addetti alla sicurezza hanno indirizzato i fedeli a seguire la funzione nella Sala della Comunità Giovanni Paolo II, al Cinema Teatro Everest. In più sono state messe delle sedie sul sacrato.

    Così, in un paese insolitamente deserto per l’ora, don Massimiliano Gori ha celebrato la Santa Messa di Natale attraversando la chiesa, portando in alto Gesù Bambino presentandolo al popolo, per poi depositarlo nella mangiatoia ai piedi dell’altare.

    Per don Massimiliano questo è il ventesimo Natale che celebra a San Casciano: “No, non è un Natale minore, mai come quest’anno abbiamo bisogno di questo Bambino, il senso della storia della nostra vita”.

    “Quando rientrerete nelle vostre case – ha proseguito – trovate il tempo di mettervi in silenzio insieme anche ai vostri cari davanti a quella mangiatoia pregando: Signore Gesù, siamo venuti qui e questo luogo familiare diventa la nostra Betlemme”.

    “Vediamo la tua mangiatoia – ha aggiunto – e ti chiediamo di aiutarci a diventare mangiatoia accogliente per gli altri nei quali risplende luminoso il tuo volto. Insegnaci a farci spazio nella nostra vita, nel nostro tempo, nelle nostre scelte, nei nostri affetti”.

    “Guardiamo a Giuseppe – ha detto ancora il proposto sancascianese – che ti ha insegnato a camminare, a pregare, a lavorare ed ammiriamo la sua fede di uomo buono. Vediamo Maria tua Madre, la ragazza di Nazareth che con il suo “sì” a Dio ha cambiato la storia. E poi ecco i pastori che con prontezza si sono messi in cammino verso di te”.

    “Anche noi – ha concluso don Gori – con i nostri passi incerti, siamo qui e tu ci accogli e ti doni a noi. Aiutaci ad aprirti la porta delle nostre case perché la tua presenza trasformi le nostre famiglie e le riempia della tua pace”.

    A fine della funzione una chierichetta ha deposto il Bambino nel Presepe, per poi essere benedetto.

    Il coro della Propositura ha allietato la funzione con i canti di Natale, la cui musica ha risuonato anche per chi ha seguito la Santa Messa fuori dalla chiesa in una serata (quella di giovedì 24 dicembre) stellata. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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