SAN CASCIANO – Dopo il primo attacco dei lupi, avvenuto durante la prima fase della pandemia con la perdita di 24 capre, è successo un’altra volta.
Due le pecore uccise e in parte mangiate, mentre quattro sono state le capre di cui è rimasto solo la testa e la colonna vertebrale scarnificata.
Ma la cosa insolita è che questa volta l’attacco si è verificato in pieno giorno, dalle 12 alle 14, a cinquanta metri dall’abitazione dell’agricoltore, a pochi passi da una strada frequentata da persone che amano camminare a piedi. E a un’altra, di transito in mezzo a un insediamento industriale.
Tutto è avvenuto in una frazione del comune di San Casciano. Siamo andati a vedere a distanza di poche ore quello che era avvenuto, incontrando la famiglia che ha subito il danno.
“Quando dopo pranzo siamo tornati ad accudire gli animali – ci spiegano – ci siamo imbattuti in un’altra strage, quattro capre e due pecore. Siamo stati presi non solo dallo sconforto, ma anche dalla paura. Mai potevamo immaginare che il lupo attaccasse in pieno giorno”.
Ma da dove può essere entrato?
“Come vede la rete di ferro è bella alta (quasi tre metri) e non abbiamo trovato nessun buco lungo la recinzione. Ma la cosa che adesso ci preoccupa è l’attacco di questi lupi in pieno giorno. Pensi, il nostro nipotino è abituato a giocare a pallone sull’aia, e adesso ha paura ad andare a riprendere il pallone se finisce vicino all’ovile: “Mamma è se trovo il lupo?” ci dice”.
Esperti dicono che sono circa centocinquanta anni che non ci sono notizie certe che il lupo abbia attaccato l’uomo.
“Poco tempo fa è stata fatta una battuta di caccia agli ungulati, lo sa quanti ne sono stati abbattuti? Due soli! I cacciatori stessi ci dicono che durante le battute trovano carcasse di animali nel bosco, nelle vigne. Così quando il lupo non trova prede selvatiche, si avvicina agli ovili”.
E ora?
“Adesso siamo costretti a tenere le sei capre che ci sono rimaste al chiuso. O, meglio, sono loro che non escono a pascolare, una tra l’altro è incinta e non sappiamo ancora se riuscirà a partorire per lo spavento che ha avuto. Abbiamo anche dei maiali che durante il giorno erano abituati a stare fuori all’aria aperta, adesso anche loro siamo costretti a tenerli al chiuso”.
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Avete informato gli organi competenti di quanto è avvenuto?
“Certo, i capi erano tutti regolarmente registrati”.
E adesso come farete a tenere lontani i lupi?
“C’è stato chiesto se avevamo i cani da guardiania, recinzioni elettrificate, reti che oltre a una certa altezza devono essere interrate per evitare che scavino e passano di sotto. Ma tutto questo ha un costo, e visti i pochi animali che abbiamo non ce lo possiamo permettere. La cosa che per il momento ci fa più paura è: siamo davvero sicuri che il lupo non attacchi gli esseri umani visto il loro avvicinamento alle case e alle strade, e per di più alla luce del giorno?”.
Alla scienza e agli esperti il compito di dare una risposta. Alla politica le scelte per aiutare questi piccoli agricoltori-allevatori che, con tanta fatica, adesso si trovano a dover proteggere i pochi capi rimasti?
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