SAN CASCIANO – Storia, cultura e radici religiose si intrecciano nell’opera di restauro del mantello miracoloso di Bernardino da Feltre (1439-1494) che torna a casa, a San Casciano.
E’ stata presentata alla presenza di Suor Madre Maria Livia, della restauratrice Concita Vadalà, della storica dell’arte Mesi Bartoli e della vicesindaca di San Casciano Martina Frosali, l’opera di restauro conservativo del mantello quattrocentesco di Bernardino da Feltre per la prima volta reso visibile al pubblico e messo a disposizione dal Monastero delle Clarisse di San Casciano.
San Casciano, a metà strada tra Firenze e Siena, era stato da sempre rotta, luogo di passaggio dei frati dell’Osservanza che percorrevano l’Italia predicando il Vangelo, la cultura cristiana e i buoni costumi.
Le cronache dell’epoca attestano la presenza di un certo Giuliano o Girolamo Castrucci, un nobiluomo molto generoso che aveva l’attitudine di ospitare i frati inizialmente a casa propria, poi in un ospizio da lui aperto nel cuore storico di San Casciano dove più avanti fu costruita la Chiesa del Suffragio.
Castrucci acquistò inoltre un appezzamento di terreno con l’intento di edificare un convento, l’attuale struttura religiosa denominata La Croce, inaugurata nel 1492. I frati lasciarono dunque libero l’ospizio.
In quegli anni San Bernardino da Feltre, frate che era noto per i vari miracoli che operava, passò da San Casciano e venne a conoscenza dell’ospitalità di Castrucci al quale per esprimere tutta la sua gratitudine donò il proprio mantello.
L’amicizia tra i due divenne talmente importante che il benefattore sancascianese chiamò al figlio Bernardino, ispirato dal percorso spirituale del Beato.
Bernardino aveva quattro figlie Clarisse, fu lui a fondare il Monastero delle Clarisse a San Casciano ma durò poco perché all’epoca la vicinanza con Firenze rendeva San Casciano poco sicura.
Una delle Clarisse, Suor Brigida, nel 1529 prese con sé il mantello, consapevole dell’importanza dell’oggetto, e lo portò al Monastero di San Giovanni Valdarno dove era destinata. E lì vi rimase per quattro secoli, venerato come mantello miracoloso che operava guarigioni.
Nel Novecento il viaggio del mantello fece tappa alla comunità religiosa di Fiesole. E’ stata poi l’attuale Suor Livia, ultima badessa di Fiesole, avendo fatto tesoro delle ricerche della precedente suora, Madre Fernanda, e del professor Otello Pampaloni di San Casciano oltre venti anni fa, documentate e descritte nella pubblicazione “Storia di conventi e nobili famiglie”, a riportare il mantello a “casa” presso il convento delle Clarisse di San Casciano e conservarlo nel complesso con l’idea di restituirlo alla comunità.
L’obiettivo di Suor Livia è infatti quello di mettere il mantello a disposizione della cittadinanza di San Casciano e rendere nota questa affascinante storia circolare, nata da un atto di gratitudine che si conclude con un altrettanto gesto di generosità.
Bernardino, santo mai canonizzato, aveva fatto dono del proprio mantello ad un uomo buono del paese.
Una storia buona di un paese buono per dire a San Casciano siete gente buona, gente speciale, Bernardino lo aveva riconosciuto, anche noi lo vogliamo dire a tutta la nostra comunità così accogliente e generosa.
Bernardino si era impegnato anche nel promuovere i valori sociali della comunità e prese di mira l’usura, divenuta una piaga dilagante all’epoca, fondatore del primo Monte di Pietà a Perugia che determinò la nascita del microcredito intorno alla metà del 1400.
Sono queste le premesse sulle quali poggia la volontà di mettere in piedi una due giorni di studi e celebrazioni, promossa e organizzata dal Monastero delle Clarisse con il patrocinio del Comune di San Casciano, in programma sabato 27 e domenica 28 settembre presso l’edificio religioso di viale San Francesco con la partecipazione di una prestigiosa rosa di esperti e studiosi.
Il programma
La prima giornata si apre sabato 27 dalle ore 15 con il contributo del professor Francesco Salvestrini, ordinario di Storia Medievale dell’Università di Firenze, seguito dal professor Stefano Zamagni che parlerà dei Monti di Pietà.
L’iniziativa prosegue con Padre Mario Panconi che interverrà sul ruolo dei francescani a San Casciano e la professoressa Antonella Sciarrone Alibrandi, giudice della Corte Costituzionale.
La giornata si conclude con l’intervento del dottor Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana e presidente della Consulta Nazionale Antiusura.
La seconda giornata, domenica 28, prende avvio alle ore 16 con la presentazione del mantello e dell’intervento di restauro e di una scultura di Bernardino da Feltre.
Avranno luogo successivamente la benedizione, la processione per le vie del paese insieme alla banda e un concerto di musica d’epoca e l’ostensione del mantello.
La giornata si concluderà con la Santa Messa in onore del Beato, presieduta da Padre Livio Crisci.
L’evento è realizzato con il patrocinio del Comune di San Casciano, del Centro Studi Storici Chiantigiani “Italo Moretti” e dell’associazione Plantula aps. Il Monastero delle Clarisse è situato in viale San Francesco 40.
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