SAN CASCIANO – Non è ormai piĂą una notizia il ritrovamento di un capriolo ucciso dai lupi nelle nostre campagne.
Cacciatori, coltivatori, amanti delle passeggiate, spesso s’imbattono nei resti di animali uccisi: consapevoli che quelle carcasse (e anche la visione di filmati amatoriali) testimoniano da tempo che i lupi transitano con costanza nel territorio del Chianti fiorentino.
Dopo la segnalazione di un nostro lettore, relativa al ritrovamento di una femmina di capriolo uccisa a pochi passi da casa, vicino a un filare di viti (nel comune di San Casciano), abbiamo pensato che sarebbe stato interessante se si fosse lasciato lì il capriolo.
Per scoprire, vedere con i nostri occhi, come si compie il grande ciclo della natura: per vedere se i lupi fossero tornati la notte successiva a finire i resti, oppure se altri animali avrebbero consumato quel che rimaneva.

Abbiamo così chiesto alla guida ambientale escursionistica (e grande esperto di foto trappole), Pietro Bartoli, di darci una mano.
E’ stato così deciso di montare una foto trappola che riprendesse il tutto la notte successiva al ritrovamento. Così abbiamo accompagnato Pietro sul posto, per esaminare quanto successo e posizionare l’apparecchiatura.
Ben visibile è apparso da subito, sul collo della femmina di capriolo, il segno dei denti del lupo. Insomma, modalitĂ di uccisione e di “prima consumazione” della preda indicavano inequivocabilmente il predatore che l’aveva uccisa.
Montata la foto trappola, non è rimasto che attendere la notte e permettere a Pietro di acquisire le immagini.
“La carcassa – ci ha spiegato mostrandoci le immagini – è stata consumata da cornacchie, gazze e volpi, che l’hanno trascinata in fondo al filare della vigna. Da lì non sono in grado di capire se altri animali abbiano pulito bene bene la carcassa. La foto trappola era posta in cima alla vigna”.
“In natura – prosegue – la morte è vita. E soprattutto non c’è spreco. L’esemplare di capriolo è stato predato molto probabilmente dai lupi. Ci sono segni precisi di morso alla gola, e la carcassa è stata svuotata, chirurgicamente, delle interiora”.
Le immagini hanno comunque immortalato il passaggio tra i filari di un lupo (le volpi avevano percepito la sua presenza ed erano scappate): si ferma a osservare la carcassa (si vedono soprattutto gli occhi) e poi torna sui suoi passi.
Ringraziamo Pietro Bartoli per la sua professionalitĂ e per aver accettato di collaborare con Il Gazzettino del Chianti.
Regalandoci immagini che nella loro crudezza ci raccontano il grande ciclo della natura, anche a pochi passi dalle nostre case.Â
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