SAN CASCIANO – Il tempo passa, vola. E proprio in volo, sull’elicottero Drago 53 del distaccamento dei vigili del fuoco di Arezzo, il sancascianese Maurizio Falciani ha salutato dall’alto tutti i suoi colleghi. PerchĂ© dall’1 ottobre scorso è arrivata la meritata pensione.
Un lavoro che è, soprattutto, una grande passione. Falciani l’ha vissuto intensamente, ma oggi è soddisfatto di aver raggiunto questo traguardo. Felice di lasciare il posto a colleghi giovani e volenterosi.
Adesso avrĂ piĂą tempo per fare sport. Ma anche per dedicarsi a un’altra passione che l’ha da sempre coinvolto: l’orto.
“Sono entrato nei pompieri come ausiliario – ci racconta – allora si poteva assolvere il servizio militare in diversi Corpi. Una volta congedato, uscì un concorso per ex ausiliari, lo vinsi e da lì è partito tutto”.
Quanti anni aveva?
“Avevo 22 anni, ero un ragazzino!”.
Una carriera, la sua, che l’ha vista protagonista in molti salvataggi a persone.
“Tra i tanti mi viene in mente il servizio nel 2012 sulla nave da crociera Costa Concordia, all’Isola del Giglio, che si rovesciò dopo l’impatto con gli scogli. Insieme alla mia squadra, durante l’immersione all’interno nella nave adagiata su un fianco, riuscimmo a salvare una coppia di coreani in viaggio di nozze. Altro intervento è stato quello sulla nave Moby Prince, andata a fuoco nel Porto di Livorno nel 1991. O tanti altri soccorsi in montagna e nei fiumi”.
Maurizio Falciani: “Quando salvammo quella coppia dalla Costa Concordia”
Per fare tutto ciò ci vuole una grande preparazione…
“Dobbiamo avere diverse qualifiche, soccorritori acquatici, Saf Alpino Speleo Fluviale; dobbiamo sapere andare su corda, nelle grotte, insomma pronti a tutti gli eventi. Ovviamente c’è un limite a tutto, bisogna essere esperti all’analisi del rischio. E’ quello che fa la differenza: devo però dire che i soccorsi effettuati in questi anni sono stati portati tutti a termine”.
Ogni stagione ha, peraltro, le sue richieste d’intervento specifiche…
“Nel periodo dei funghi siamo impegnati nel recupero di chi si perde nel bosco o cade in maniera rovinosa; in estate ci sono gli interventi in mare, non mancano anche i recuperi di persone sugli scogli. Ci sono i salvataggi di chi si ribalta con il trattore, le alluvioni. O, purtroppo, anche i terremoti”.
Ci sono stati episodi che le sono rimasti impressi in questo senso?
“Una delle prime missioni internazionali per il terremoto nel 1992 a Erzican, in Turchia. Ma anche il terremoto de L’Aquila. Ricordo di avere soccorso diverse persone insieme alle altre squadre, e aiutato chi aveva avuto la casa distrutta accompagnando sulle macerie delle loro case per recuperare quelle poche cose rimaste. In una borsa avevano racchiuso i pochi ricordi di una vita. Sono momenti davvero toccanti”.
Il lavoro del vigile del fuoco è cambiato da quando è entrato lei immaginiamo…
“Si è evoluto con le nuove tecnologie, come in tanti altri Corpi. Io ho vissuto l’epoca del pompiere e quella del vigile del fuoco. Nel 1985 ricordo che per calarci dal castello usavamo le corde di canapa. Nel tempo, oltre alle attrezzature sono subentrati nuovi materiali. Sono cambiate le divise, le tecniche di soccorso per l’estrazione e la disincarcerazione dei feriti. E tante altre cose”.
Lei peraltro è andato in pensione col la qualifica di E.C.R.E., Elisoccorritore capo reparto esperto del Reparto Volo di Arezzo.
“Ho voluto finire la mia attivitĂ operativo fino in fondo. Per me è stato un amore senza fine, dando tutto me stesso. E di questo sono felice”.
Una cosa forse le è mancata, quella di vedere attivo prima del suo pensionamento il nuovo distaccamento dei vigili del fuoco a San Casciano. Sembra davvero che a breve sarĂ inaugurato…
“Posso dire che ho lavorato davvero tanto per la realizzazione di questo distaccamento, insieme a vari sindaci e amministratori. E se non sarò lì in divisa, pazienza, ci sarò da spettatore: con l’orgoglio di vedere realizzato un sogno”.
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