CHIANTI FIORENTINO – E’ minimo il bilancio dei danni causati dalle scosse di terremoto che hanno interessato il Chianti fiorentino da martedì 2 maggio.
Con epicentro nel comune di Impruneta, nella valle che fa da confine con quelli di San Casciano e Greve in Chianti.
Scosse (41 in tutto fino alla mattina di oggi, giovedì 5 maggio, di 3.7 la maggiore, poi di 3.4, 2.7 e 2.4 le altre più consistenti) che sono state avvertite in mezza Toscana.
E che dal punto di vista dei danni, pochissimi, hanno avuto maggiore impatto sul versante sancascianese. Quello, per intendersi, che sale su verso Mercatale.
Ed è proprio qui, in fondo a via dei Cofferi, la strada che parte da piazza del Popolo, passa davanti a scuole, cimitero, campo sportivo, per costeggiare poi il bosco e la campagna, che c’è un borgo di case con una chiesetta dove qualche danno si è registrato.
Ne ha dato conto anche Dario Nardella, in qualità di sindaco della Città Metropolitana.
“Ho fatto il punto della situazione – dice Nardella – sulle scosse di terremoto con il comandante dei vigili del fuoco, il capo della Protezione Civile Metropolitana e il sindaco di San Casciano”.
“Molta paura ma per fortuna pochissimi danni – riprende – concentrati nella zona dell’epicentro, dove tre famiglie sono state trasferite temporaneamente per precauzione”.

Qualche danno anche nella chiesetta inserita all’interno del borgo di via dei Cofferi, quello interessato dalle evacuazioni temporanee.
“A Firenze città – conclude – nessuna segnalazione di danni a persone o cose. Continuiamo a monitorare la situazione”.
Facciamo un sopralluogo in via dei Cofferi, nel borgo di case con la chiesetta. Troviamo un uomo a passeggio con il cane, ci fermiamo a fare due chiacchiere.
“Le scosse? Eh… qui abbiamo sentito davvero due belle botte – ci dice – ma adesso speriamo che sia tutto passato. La chiesa? Hanno proceduto per la massima precauzione, ma non dovrebbero esserci danni importanti”.
Lo stesso vale per le case evacuate (appartenenti in particolare alla Curia), che comunque verranno monitorate per decidere se avranno bisogno di eventuali interventi e se, come e quando si potrà rientrare.
Ci lasciamo alle spalle via dei Cofferi. Giù, in fondo alla valle, la zone degli epicentri di tutte le scosse. Con la speranza che sia finita per davvero.
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