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lunedì 16 Giugno 2025
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    “Cinque multe di un autovelox su via Imprunetana annullate dal Giudice di Pace”

    Con sentenza pronunciata in data 13 luglio 2016, il Giudice di Pace di Firenze ha accolto un ricorso da me presentato e ha annullato cinque ordinanze d’ingiunzione della Prefettura di Firenze, che confermavano altrettanti verbali della polizia Municipale di Impruneta elevati tramite l’autovelox di via Imprunetana per Tavarnuzze, direzione Impruneta.

     

    L’autovelox, installato dal comune in un tratto di forte discesa in cui per gli automobilisti è assai difficile controllare la velocità e con dubbio rispetto della normativa specifica di settore, ha costituito e costituisce un vero e proprio bancomat per l’amministrazione, che in nome del controllo della velocità sanziona asserite violazioni, spesso più apparenti che sostanziali.

     

    In attesa del deposito delle motivazioni della sentenza, che interverranno in futuro, posso fare alcune considerazioni che, spero, potranno tornare utili ad altri cittadini.

     

    Perchè ho proposto ricorso?

     

    Nel giro di un mese circa da quando è stato attivato l’autovelox ho ricevuto a distanza di pochissimi giorni, ben cinque verbali di contestazione, tutti relativi ad asserito superamento della velocità entro il limite di 10 km/h.

     

    In nessuno di questi casi si procede alla decurtazione dei punti della patente, perchè l’infrazione è minima. L’asserito superamento del limite era tuttavia così minimo, cioè di 2 km/h o poco più, da sembrarmi al limite dello scandaloso. Pertanto ho ritenuto di resistere alle pretese dell’amministrazione, anche allo scopo di far adottare procedure di controllo della velocità più serie ed eque.

     

    Oggi, grazie al fatto che per proporre ricorso al giudice di Pace occorre corrispondere 43 euro di contributo unificatoe che spesso l’importo della contestazione, ove corrisposto entro cinque giorni è addirittura inferiore, tutte le amministrazioni locali italiane si sono gettate su questa sorta di “business”, sanzionando gli automobilisti per condotte in sè assolutamente inoffensive.

     

    Mi chiedo come il superamento di 2 km/h, che diverrebbero 7 se si considera la tolleranza di 5 km/h obbligatoria, possa costituire pericolo per la circolazione in un tratto di strada largo come quello in questione, che oltretutto appare privo delle caratteristiche occorrenti per l’installazione di una postazione fissa.

     

    Inoltre, sono una madre di famiglia che tutte le sere porta a casa i figli tornando dal lavoro e per quel motivo transito regolarmente davanti a quella postazione autovelox; perciò ho percepito come davvero “offensivo” ricevere multe per “guida imprudente” nel momento in cui, da madre, proteggo il più possibile i miei bambini e non li metto certo a repentaglio!

     

    Sanzionare i comportamenti imprudenti è sacrosanto; ma perchè il comune, ora le sanzioni adesso sono adeguate alla gravità della condotta grazie alla legge sul c.d. “omicidio stradale”, perchè fare cassa su comportamenti irrilevanti?

     

    Sappiamo tutti che nel comune, in certe occasioni di “festa” in cui è “lecito” superare il limite, vengono posti in essere comportamenti pericolosissimi per l’incolumità di chi guida e degli altri utenti della strada. Fino a quando vogliamo “tollerarli”, finchè non ci scappa la tragedia?

    Che cosa ha sostenuto il comune di Impruneta?

     

    Non mi pare questa la sede per entrare in questioni tecniche, tuttavia la difesa si è sostanzialmente incentrata sull’asserito rispetto delle norme formali e sul fatto che siccome l’apparecchio quello dice, quello è.

     

    Premesso che la rilevazione eseguita da un apparecchio elettronico rispetto a quella compiuta “a vista” dall’automobilista è un po’ come Golia contro David, occorre considerare che il tachimetro delle auto non è mai preciso poichè rileva la velocità per induzione magnetica (cioè attraverso una calamita) e non con la formula/spazio tempo da punto a punto come l’autovelox.

     

    All’imprecisione del tachimetro che indica dati sulla velocità per forza di cose non veritieri occorre aggiungere il fattore umano, cioè il fatto che dovendo vedere se vi sono ostacoli o altri veicoli che provengano in senso contrario sulla strada, non è possibile, guidare con gli occhi fissi sull’indicatore di velocità; sarebbe anzi, ben più pericoloso

     

    Non ci nascondiamo dietro un dito, tutti sappiamo quando andiamo “troppo forte”, ma nessuno, neanche il guidatore più attento è in grado di capire se supera il limite di qualche km/h!

     

    Che ne penso di quella postazione fissa di rilevamento della velocità?

     

    Pur nutrendo alcuni dubbi sulla legittimità dell’installazione dovuti a ragioni tecniche, ritengo che il controllo della velocità eccessiva sia indispensabile a garantire al sicurezza della circolazione stradale.

     

    Tuttavia in un tratto di strada come quello, si dovrebbero adottare sistemi di informazione e segnalazione più idonei a garantire prudenza nella circolazione. Sanzionare l’asserito eccesso di velocità, infatti, non garantisce che l’automobilista transiti a velocità adeguata in quel tratto di strada, garantisce solo la cassa per il comune che l’amministra.

     

    Se davvero il comune tiene alla sicurezza dei cittadini e lo scopo è davvero quello di limitare la velocità, ben vengano cartelli più grandi, dissuasori che precedano il tratto di strada informando l’automobilista, o altri mezzi di idonei come i rallentatori se consentiti.

     

    In questo modo e così gestito, l’autovelox mi ricorda molto da vicino il famoso passaggio di Benigni e Troisi davanti ai gabellieri, che chiedevano “un Fiorino!” ad ogni passaggio di  chiunque nel film “Non ci resta che piangere”.

     

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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