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giovedì 25 Aprile 2024
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    Abbandonate in riva all’Arno: quale futuro per le Gualchiere di Remole?

    L'antico opificio dove si cardava la lana ormai è spettrale: due studentesse sono andate a visitarle

    REMOLE (BAGNO A RIPOLI) – Quale sarà la sorte delle Gualchiere di Remole? La visita in questo luogo lungo l'Arno, una volta operoso e pieno di vita, al confine fra i comuni di Bagno a Ripolie Pontassieve, è desolante.

     

    Alcune persone ancora ci vivono, ma la sensazione è di trovarsi di fronte a edifici per la maggior parte inagibili.

     

    Negli anni scorsi lo stesso Comune di Bagno a Ripoli, soprattutto con l'allora sindaco Luciano Bartolini, si era dato da fare, cercando strade e percorsi che potessero rimettere in sesto e dare un futuro a questo luogo della storia. Che però versa ancora in totale stato di abbandono.

     

    Ce lo conferma Piero Gensini, che proprio qui dal 1992 ha uno studio di scultura in legno. Insieme a lui ricostruiamo la storia di questo luogo, così particolare e affascinante.

     

    Le Gualchiere di Remole, anzitutto, sono un esempio ancora visibile dell'antica arte nel gualcare la lana (da qui il nome Gualchiere). E’ un vecchio opificio medioevale situato sulla sponda sinistra dell’Arno.

     

    “L’edificio risale alla fine del Trecento – racconta Gensini – quando i proprietari ne hanno fatto uso per l’arte del gualcare la lana. In quel tempo era un’ industria molto importante, proprio perché la lana era un tessuto molto nobile".

     

    "Appena nate – prosegue – le Gualchiere ospitavano una famiglia, i Del Soldato, che viveva in una delle due torri dell’edificio”.

     

    Non solo, nei pressi si trovava una scuola elementare che ora purtroppo non c’è più: al suo posto, una lapide in pietra. All’inizio infatti ci vivevano molte persone, che purtroppo sono andate via.

     

    Il complesso è costituito da due torri merlate, il corpo della fabbrica, una gora e un porticciolo (distrutto poi nel 1966) per l’approdo del traghetto che portava i panni da Firenze.

     

    Il tutto era circondato da mura e vi si accedeva da due porte, distrutte poi dai tedeschi nel 1944. Dopo aver cambiato vari impieghi (mulino, colorificio) dal 1980 l’edificio è purtroppo in disuso.

     

    “Eppure è un’opera architettonica molto importante, considerato un esempio di archeologia pre-industriale d’Europa” dice ancora lo scultore.

     

    A parte Gensini solo altre due persone frequentano le Gualchiere, o meglio ci abitano. Ma sono due persone anziane e tutto lascia pensare che, se non verrà fatto al più presto qualcosa, questo luogo diventerà spettrale. E disabitato.

     

    Articolo scritto da due studentesse dell'Istituto Statale di Istruzione Superiore

    "Gobetti-Volta" di Bagno a Ripoli, nell'ambito del progetto giornalistico realizzato

    insieme alla redazione del Gazzettino del Chianti

    di Elena Montanelli e Sara Pinzani

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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