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lunedì 7 Luglio 2025
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    Associazione Life in Chianti: “Quei posti blu un errore del Comune di Greve in Chianti”

    Le critiche dell'associazione di esercenti, ristoratori, operatori turistici: "Ulteriori ostacoli senza alcun presupposto, mentali ed economici, a discapito di tutte le attività"

    GREVE IN CHIANTI – Riceviamo e pubblichiamo la lettere che l’associazione Life in Chianti ha inviato al Comune di Greve in Chianti sul tema dei posti auto a pagamento.

    Apprendiamo con stupore della decisione presa dal Comune di Greve in Chianti, della sostuzione del 70% circa delle aree del comune destinate a posteggio gratuito con stalli a pagamento delimitati ed idenficati dalle strisce blu, ed esprimiamo la nostra più viva preoccupazione per la scelta effettuata.

    E’ più di un anno che le attività commerciali soffrono e vivono momenti di estrema e profonda crisi dovuta al Covid.

    # Greve, il centrodestra: “Cittadini preoccupati per i nuovi spazi di sosta a pagamento in paese”

    # Parcheggi blu a Greve in Chianti: “Liberi per tutti i residenti e a costi simbolici per i lavoratori”

    La chiusura, l’alternanza delle fasce rosse, arancioni e gialle con la chiusura dei confini comunali, regionali e nazionali, la sofferenza psicologica delle persone e la fortissima crisi economica che proprio ora sta manifestando la sua gravissima incidenza, sono elementi che non possono essere ignorati né trascurati ed è compito della gestione della Cosa Pubblica alleviarne le conseguenze.

    L’introduzione delle strisce blu in quasi tuo il perimetro del centro storico, ad esclusione di pochissimi posti, riteniamo non faccia altro che disincentivare sia la penetrazione che la permanenza dei visitatori e dei turisti, soprattutto in un momento storico ed economico così delicato dove tante attività, se ancora non hanno già chiuso, rischiano di chiudere.

    E se, come dichiarato dal sindaco di Greve in Chianti, l’obiettivo è di favorire una maggiore movimentazione dei veicoli e una più frequente rotazione degli spazi di sosta, il disco orario e i dovuti controlli di prassi avrebbero raggiunto tranquillamente lo scopo.

    Tra l’altro visto l’inizio estremamente negativo del 2021 e la totale assenza di previsioni positive, né certe, dell’andamento della stagione turistica 2021, non esiste alcun presupposto per l’introduzioni di ulteriori “ostacoli” mentali ed economici che andrebbero a discapito di tutte le attività sia centrali che periferiche.

    Ci meravigliamo inoltre di come queste pianificazioni e decisioni non vengano ancipate e condivise di prassi con tutte le attività commerciali che nel mentre ricevono puntualmente tasse e tariffe, apprendono invece tali situazioni di fatto dal caso o dalla stampa.

    Alcuni componenti dell’associazione Life in Chianti

    Tra l’altro progetti del genere andrebbero inseriti in un più complesso piano di sviluppo e rilancio a breve, medio e lungo termine dell’area, e non piantati lì in un deserto di sconforto e abbandono generale.

    L’emergenza Covid non è finita, anzi, quest’anno sarà ancora più difficile e complicato del precedente, stiamo vivendo situazioni penalizzanti e drammatiche e, a nostro parere, questo modus operandi non è il modo corretto, per supportare il nostro lavoro e i nostri sacrifici, sia come cittadini che come imprenditori.

    Chiediamo che la nostra associazione sia attivamente coinvolta nelle scelte ed iniziave che ci vedono direttamente, o anche indirettamente, coinvolti.

    Le nostre competenze possono portare un prezioso contributo affinché risorse ed opportunità non vadano sprecate.

    Oggi più che mai è indispensabile un cambiamento nella gestione della città, favorendo lo sviluppo e la crescita economica, i primi fondamenti per una solidarietà sociale.

    Alessio Pesucci, presidente Life in Chianti APS

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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