SAN CASCIANO – “Leggendo le parole del sindaco Roberto Ciappi nell’articolo pubblicato sul Gazzettino del Chianti ieri, mi meraviglio dei termini utilizzati. Infatti si riferisce ai propri cittadini così: “Sui social personaggi di dubbia moralità che parlano di San Casciano sempre negativamente”. Logicamente e strumentalmente senza fare nomi e cognomi per non rischiare conseguenze legali e penali”.
Benedetta Venezia, consigliera comunale del gruppo misto a San Casciano (aderente alla Lega), critica pesantemente l’uscita social di ieri, lunedì 7 luglio, del sindaco Ciappi.
“Siamo in una democrazia – dice Venezia – e ognuno, almeno che io sappia, ha diritto di esprimere il proprio pensiero e segnalare ciò che ritiene più opportuno”.
“Oltre a ciò – incalza – se parlare di San Casciano segnalando le problematiche è un problema per il primo cittadino, consiglio di dimettersi, perché è lui ad amministrare un paese e per ciò deve rendere conto a tutti i cittadini”.
“A quanto mi risulta – prosegue – sui social sono state sollevate gravi problematiche esistenti nel comune di San Casciano: con prove alla mano, non chiacchiere”.
“A titolo esemplificativo – aggiunge – la passerella per il Poggione aperta, dopo mesi che era chiusa e verrà chiusa dopo la festa dell’Unità, per far sì che il Pd potesse svolgere la propria Festa”.
Continua Venezia: “I lavori di Casalta sull’immobile adibito ai disabili, ad oggi neppure iniziati, nonostante l’inaugurazione pre-elettorale, il cartello di cantiere con fine lavori al 09/05/2025 e luogo impraticabile”.
“La problematica dei cantieri non a norma e gravemente pericolosi per i cittadini – dice ancora la consigliera comunale – vista la segnalazione di ieri da parte della scrivente, alla polizia municipale in viale Corsini”.
“Inoltre – specifica – vorrei rappresentare che le parole del primo cittadino sono parole inaccettabili, anche in considerazione del ruolo che ricopre. Anche perché tira in ballo i propri cittadini a cui dovrebbe rendere conto di ciò che accade nel paese e dove vengono spesi i soldi pubblici”.
“Il consiglio che mi sento di dare al primo cittadino – conclude Venezia – è di perdere meno tempo in toni vittimistici e cominci a dare risposte anche in consiglio comunale; risposte non fornite come nel caso dell’interrogazione della sottoscritta sulla cappella funeraria dissestata, e del motivo per cui le sentenze perse dal Comune non sono state inserite in bilancio”.
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