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giovedì 25 Settembre 2025
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    Giuliana Barbetti e Grazia Daddi, “anime” del patto di amicizia tra le comunità di Tavarnelle e Longarone

    Il sindaco di Longarone le ha premiate con un riconoscimento istituzionale nell'ambito delle iniziative della "Pedonata del Vajont"

    BARBERINO TAVARNELLE – Presenti con gli occhi e con il cuore. Allora come oggi. Con gli occhi innocenti di due bambine con la memoria alle immagini cristallizzate, di morte e devastazione, che si palesarono davanti ai loro sguardi attoniti, a poco meno di 9 anni sotto il cielo di Longarone, squarciato dalla tragedia del Vajont.

    Con i cuori aperti di due donne adulte che, a distanza di 62 anni, mano nella mano, continuano a rievocare l’esperienza della solidarietà, come se il tempo non fosse mai trascorso, consapevoli di aver aiutato a cicatrizzare quelle ferite aperte con la vicinanza e l’altruismo che scaturirono da un gesto collettivo, voluto dalla dirigente e dall’insegnante dell’epoca Lea Verdi e Anna Cetica.

    La memoria vive nel cuore della gente di Barberino Tavarnelle. E cresce, anno dopo anno, nel cuore di Giuliana Barbetti e Grazia Daddi.

    C’erano anche loro tra le 4.500 persone che hanno preso parte, la scorsa domenica, alla “Pedonata del Vajont”.

    Partite a bordo di un pullman con una quarantina di persone dal territorio di Barberino Tavarnelle, le due cittadine hanno raggiunto Longarone e testimoniato ancora una volta la propria inossidabile storia di amicizia.

    Camminando passo dopo passo, condividendo l’esperienza del tradizionale appuntamento che si è tenuto nei luoghi della tragedia del Vajont, tra sentieri, vie di comunicazione, borghi e strade interrotte dal disastro del 9 ottobre 1963 che collegavano la Valle del Piave, la Valcellina e i borghi di Erto, Casso, Castellavazzo e Longarone.

    La pedonata, una camminata di 9, 16 o 24 km (tratto che ognuno ha potuto scegliere sulla base del proprio livello atletico) ha rinnovato il suo impegno nel ricordare le vittime della tragedia del Vajont che colpì la popolazione di quest’area del Veneto oltre mezzo secolo fa.

    Tra i comuni più interessati quello di Longarone, la cui storia, segnata per sempre dalla frana del Monte Toc, si è intrecciata in maniera indissolubile, a doppio filo, al percorso culturale e sociale della comunità di Barberino Tavarnelle.

    Per celebrare un’amicizia che non si è mai interrotta il sindaco di Longarone ha accolto Giuliana Barbetti e Grazia Daddi dal primo cittadino definite “anime del patto di amicizia”, presso il palazzo comunale dove è stato conferito loro un riconoscimento istituzionale.

    Il documento esprime gratitudine e affetto alle due tavarnelline “nei valori dell’amicizia e della condivisione un vivo rapporto di fratellanza tra le comunità di Tavarnelle e Longarone per quel lontano commovente gesto di amore di allora bambine e di quanti, piccoli e grandi, furono insieme a loro, spinti dall’entusiasmo e dalla determinazione di indimenticabili educatrici verso i coetanei, feriti dalla tragedia del Vajont”.

    “La nostra gioia è indescrivibile – dichiarano Giuliana e Grazia – dopo tanto tempo ancora proviamo gli stessi sentimenti di amore verso questa terra e la sua gente e da esse, ad ogni incontro, riceviamo la medesima intensità nei sentimenti di affetto, rispetto, stima che coltiviamo insieme rafforzando un legame storico, costruito grazie alla scelta coraggiosa delle nostre educatrici”.

    “Siamo cresciute con questa forte e inevitabile sensazione di empatia – concludono – di vicinanza verso i nostri coetanei, verso i più fragili, gli amici e le amiche di Longarone, un supporto che ha reso più forti anche noi ai dolori della vita e che ci ha insegnato cosa voglia dire fratellanza, solidarietà, amore per il prossimo”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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