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domenica 28 Settembre 2025
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    Il centrodestra: “Chi si candida con il Pd in Regione non può essere considerato opposizione a Greve!”

    Prosegue la diatriba dopo la candidatura di Corinna Verniani (Immagina Greve) a sostegno di Eugenio Giani: "Quando non puoi batterli, unisciti a loro..."

    GREVE IN CHIANTI – “È ormai evidente che, dopo aver fallito nel mantenere la presunta indipendenza civica, Immagina Greve rappresentanti della opposizione ora alleati del Pd in regione tentano di confondere i cittadini per mascherare le loro incoerenze”.

    Il centrodestra grevigiano (gruppo Per il Cambiamento, rappresentato in consiglio comunale da Roberto Abate e Andrea Cuscito) rilancia il suo attacco alla lista, anch’essa all’opposizione in consiglio a Greve, che vede candidata una delle sue consigliere (Corinna Verniani) a sostegno della candidatura di Eugenio Giani a presidente della Regione. 

    “Non prendiamoci in giro – riprende il centrodestra – sulle pagine social di Italia Viva, la lista regionale Casa Riformista viene apertamente rivendicata come la nostra lista. Altro che civismo! È chiaro che chi si presentò alle scorse amministrative come forza indipendente civica, ha tradito le promesse fatte agli elettori, aderendo di fatto a partiti di centrosinistra”.

    “Lo dimostra l’appoggio al Pd – rilanciano – tramite la candidatura di un loro consigliere. Come si può essere all’opposizione del Pd in Comune e poi collaborare in Regione? È un comportamento che ricorda da vicino quello dei loro nuovi referenti”.

    “Il sindaco e la nuova giunta Pd grevigiana – aggiungono – non hanno avuto particolari riguardi una volta insediati nei loro confronti, relegandoli all’opposizione. Ora però loro in regione sostengono il Pd. Parlano di temi a loro cari, ma quando il loro capogruppo era in maggioranza come consigliere e assessore, cosa ha fatto concretamente? Cosa ha fatto contro lo spopolamento? Per il potenziamento della scuola pubblica? Per la tutela dell’ambiente e la partecipazione civica? Ai cittadini l’ardua sentenza”.

    “Accusano noi di ripetere il “solito mantra sulla sicurezza” – puntualizzano – ma sembrano vivere in un mondo immaginario, fatto di percezioni lontane dalla realtà. Lo dicano ai cittadini che hanno subito furti in casa, aggressioni e che hanno paura a uscire la sera. La provincia di Firenze è ai vertici per numero di reati. Per noi, maggiore sicurezza significa più sviluppo sociale ed economico, per Greve e le sue frazioni. E continueremo a batterci in questa direzione”.

    “Inoltre – evidenziano dal centrodestra – sembrano avere la memoria corta o forse continuano a voler confondere. Parlano dei nostri atti come se fossero farina del loro sacco: come la mozione da noi presentata per il medico a bordo dell’ambulanza! Oltre alla mozione congiunta sulla disabilità che rientra in un contesto ben più ampio come il PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche) sempre dal nostro gruppo consiliare proposto ed approvato in consiglio comunale”.

    “Su una cosa, però, hanno ragione – dicono – la propaganda sull’ultimo referendum la lasciamo a loro e al Partito democratico. Un referendum fallimentare, costato milioni di euro, dove la cittadinanza ha espresso chiaramente la propria volontà: la cittadinanza non si regala!
    Da parte nostra, nessuna ambiguità: siamo orgogliosi che le donne e gli uomini del nostro partito si mettano al servizio di Greve e della provincia, sostenendo coerentemente la coalizione di centrodestra di Lega, Fdi, FI per Tomasi presidente alle prossime regionali”.

    “Rivendichiamo con orgoglio il nostro impegno per la sicurezza e contro il degrado in tutte le frazioni – concludono – come dimostra la mozione sulla riqualificazione de Il Ferrone e la richiesta di implementare la videosorveglianza sul territorio. Così come rivendichiamo la nostra mozione sul “Made in Italy”, per tutelare e valorizzare l’identità e il patrimonio locali. Noi, gruppo di centrodestra Per il Cambiamento, continueremo ad essere l’unica vera alternativa alla sinistra e a chi si nasconde dietro la parola “civismo”. Siamo fieri dei nostri simboli e dei nostri valori”.

    ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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