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martedì 8 Luglio 2025
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    Una bottega, una famiglia, una vita: la Macelleria Secci taglia il traguardo dei 50 anni

    La storia di questi beccai per tradizione, custodi di antichi saperi. La festa domenica 26 giugno dalle 17.30

    SAN CASCIANO – E’ tutto pronto per i festeggiamenti per i 50 anni di attività della "Macelleria Secci Dario", in via IV Novembre 122, che domenica 26 giugno aprirà il negozio dalle 17.30 per fare festa con clienti, autorità e amici. Ma in realtà già durante la settimana sono arrivati fiori, biglietti, congratulazioni.

     

    A raccontare i cinquanta anni della macelleria è Stefano Secci, intento a disossare un coniglio, mentre il padre Dario serve i clienti, Sandra (moglie di Stefano) si prepara per le consegne, mentre Mariangela (moglie di Dario) è pronta a elargire consigli.

     

    "Dobbiamo la nascita di questa attività a nonno Mario che, finite le scuole, andò a lavorare come garzone presso la Macelleria Parenti, che si trovava in via Morrocchesi. Simpatico il detto “L’ha un n’è ciccia per i tuoi denti, l’è la ciccia dì Parenti”. Alla fine della seconda guerra il nonno entrò ai macelli comunali in via Cassia per Siena, dove vi rimase fino all’età della pensione".

     

    E proprio ai Macelli comunali che Mariangela conosce Dario: "Tutto è nato dai “piaceri della carne” – racconta ancora Stefano sorridendo – Il babbo andava lì a macellare i vitelli. All’epoca lavorava con suo fratello Coreolano nella macelleria in via IV Novembre, la stessa via dove siamo oggi. Mamma e babbo si sposarono e così decisero di mettere una macelleria per conto loro, aprendo l’attività in quella dove ancora oggi ci troviamo".

     

    Possiamo dire che Mariangela fu quella che prevalse per aprire la macelleria? "Sì – risponde Stefano – dietro il consiglio e l’aiuto del babbo Mario, riuscendo a far cambiare idea al marito che voleva andare a fare il camionista!".

     

    Stefano invece entra in negozio nel 1980: "Il babbo ebbe un grave problema a un occhio, a causa di questo la macelleria rischiava di essere chiusa. Presi così la decisione di finire gli studi e, quando tornai da fare il servizio militare, entrai in negozio".

     

    Un figlio d’arte, che apprende velocemente: "Sono stato molto affezionato alla figura di mio nonno – ricorda Stefano – tanto che spesso andavo a vedere macellare le bestie. Ho passato molto tempo con lui, apprendendo tante cose di questo mestiere. Quando nelle nostre campagne c’erano ancora i contadini, la maggior parte di loro possedeva i vitelli e ogni macellaio si serviva dal contadino di fiducia acquistando le bestie. Dal momento che questi hanno lasciato la campagna, i macelli comunali hanno chiuso, abbiamo così perso un patrimonio importante".

     

    Chiediamo dove venga acquistata adesso la carne: "Noi abbiamo ancora la fortuna di servirci da allevamenti della zona, perlomeno della Toscana, ed è una garanzia per il consumatore".

     

    Qui, peraltro, lavorazioni antiche continuano a perpetuarsi: "Facciamo ancora la lavorazione dei salumi tradizionali del Chianti, inoltre prepariamo anche dei “pronti da cuocere”, vere specialità che aiutano chi sta in cucina e ha sempre meno tempo per stare ai fornelli".

     

    Dal Duemila la famiglia in bottega si è allargata, con l'ingresso di Sandra: "Sì – sorride ancora Stefano – mia moglie che ha occupato il posto di mia mamma Mariangela, che rimane,,, la regina della macelleria. Sandra oltre a preparare i ”pronti da cuocere” porta la carne a domicilio e anche alle cucine delle mense scolastiche, tanto che spesso quando i bambini vedendola  arrivare le chiedono “che ciccia mangiamo oggi”?".

     

    "La clientela? E’ cambiata nel corso del tempo – risponde Stefano – è cambiato il sistema di vendita, c’è più specializzazione nella preparazione, nel taglio della carne. Tra l’altro Dario ha ricevuto dall’Associazione Macellai di Firenze un riconoscimento come “Maestro dell’arte dei Beccai”".

     

    Via IV Novembre negli anni ha visto tanti negozi chiudere per sempre: il carbonaio. Il biciclettaio, l’ortolano, la lavandaia che faceva il bucato dentro le conche, il sarto, l’officina di riparazione moto e l’autofficina per la riparazione delle auto. E per ultimo l’intagliatore di legno,

     

    Così l’ultima domanda la poniamo a Dario Secci. Oggi in qualche modo si sente di essere rimasto solo? "Molti negozi sono stati rimpiazzati da altri, molte figure dei miei tempi sono venute meno, ma devo dire che se oggi siamo ancora qui è perché abbiamo una famiglia solida e unita, che non ha paura di dire… abbiamo sempre qualcosa da imparare". 

     

    Ed eccola qui, oggi la Macelleria Secci, rimasta una sorta di fortino a difesa delle vecchie tradizioni, che porta avanti con orgoglio un antico mestiere. "Beccai" premiati da tanti clienti che si affidano a loro, alla loro esperienza, nel sapere selezionare le migliori carni.

     

    E allora tanti auguri Dario, Stefano, Sandra… senza dimenticare quella che abbiamo definito la Regina del negozio, Mariangela.

    di Antonio Taddei

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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