PONTE A EMA (BAGNO A RIPOLI) – Tra le tante foto scattate a Ponte a Ema in occasione del passaggio del Giro d’Italia di mercoledì scorso, le inquadrature più frequenti , oltre a quelle del Museo, sono state fatte davanti alla casa in via Chiantigiana 118, dove il 18 luglio 1914 nacque Gino Bartali.
Ma chi vive oggi in quell’appartamento passato alla storia, nella palazzina sulla quale, sopra il portone d’ingresso, è oggi posta la targa dedicata al "Ginettaccio"?
Abbiamo provato a suonare uno dei quattro campanelli, sui quali si legge solo un nome italiano inciso sulla tastiera, gli altri (un cartellino è posto addirittura sotto sopra) sono di nazionalità straniera.
Suoniamo a Carreon, ci apre una signora dai modi gentili, ma meravigliata della nostra presenza. Gli spiegamo che siamo curiosi di sapere chi abita al primo piano dove è nato Gino Bartali.
"Io e mio figlio abitiamo qui dal 1998 – ci dice Yolanda Bacus – La casa è stata lasciata in eredità a mio figlio Lorenz da un avvocato, presso il quale per tanti anni ho prestato servizio. Ci abitiamo io e lui. Io sono delle Filippine, mentre mio figlio è nato in Italia. Certo che sappiamo che qui è nato Bartali: tra l’altro ogni tanto ci suonano il campanello per chiederci se siamo disposti a vendere la casa di Gino, ma siamo talmente affezionati a questo posto e alla figura del grande ciclista che non siamo intenzionati a venderla".
Biciclette ovunque nella casa dove nacque Bartali
L’appartamento è formato da poche stanze, ma una cosa ci ha particolarmente colpito: appesa alla parete d’ingresso c’è una bicicletta, mentre sotto la finestra c’è una bici da corsa con tanto di impugnature del manubrio color rosa, il colore del Giro.
Sono del figlio Lorenz, che ha la passione per il ciclismo e d'altronde la casa di "Ginettaccio" non poteva essere abitata da qualcuno senza questa caratteristica.
Lasciamo questa gentile famiglia ai suoi impegni: la signora Yolanda deve entrare a lavoro, mentre Lorenz si deve preparare per andare a fare il volontario per la Pubblica Assistenza in servizio proprio per il Giro d’Italia.
Ma non senza scattare prima una foto dalla finestra da dove, chissà quante volte, si è affacciato Gino Bartali.
di Antonio Taddei
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