BAGNO A RIPOLI – Da un lato la comunità di Mondeggi, che a modo suo aveva aperto una porta nei confronti dell'amministrazione comunale di Bagno a Ripoli (e della Città Metropolitana) con la costituzione dell'associazione; dall'altro le istituzioni, che andranno avanti per la strada della vendita del bene.
In mezzo un consiglio comunale, quello di lunedì scorso, in cui il "parlamentino" ripolese era chiamato a discutere sul tema sulla base di una mozione presentata da Cittadinanza Attiva.
Un consiglio al quale la comunità mondeggina aveva chiamato a raccolta (e qualcuno in sala c'era). Un consiglio dopo il quale Laura Franchini, ex consigliera di maggioranza, oggi rappresentante di LeU, fa una critica pubblica.
"Una serie d'imprevisti, incomprensioni e ripensamenti nella fissazione dell'ordine del giorno – dice Franchini a nome di LeU – ha prodotto, in merito alla mozione di Cittadinanza attiva sulla
questione Mondeggi, una discussione probabilmente non all'altezza dell'importanza del tema".
"Nonostante gli sforzi di Liberi e Uguali – rimarca – in direzione di una costruttiva convergenza tra le forze politiche di maggioranza e di opposizione, ne è sortito un irrigidimento delle posizioni che pare contrastare, del tutto irragionevolmente, con le novità degli ultimi tempi, tra la costituzione dell'associazione "Amici di Mondeggi bene comune" e le aperture dell'amministrazione di Bagno a Ripoli".
"Se la richiesta al Comune – dice ancora – di sospendere, a tre giorni dalla sua celebrazione, un'asta bandita da altro ente (cioè dalla Città Metropolitana, proprietaria di villa e tenuta), è andata incontro a facili obiezioni, ciò non toglie che l'impegno, da noi certamente condiviso, per trovare alternative alla mera vendita, dunque per conservare Mondeggi al pubblico, possa essere ripreso, e con più forza, nelle prossime settimane e nei prossimi consigli comunali".
"Anche in ragione dei vincoli posti sul bene infatti – anticipa – non sembra probabile la comparsa di un compratore privato in occasione dell’incanto di venerdì 1 marzo".
"Malgrado i limiti politici gravi della Città Metropolitana – conclude – da ascrivere alla pessima riforma Delrio del 2014, la recente nascita della suddetta associazione apre spazi di manovra che sarà possibile sfruttare, facendo proprio l’interesse trasversale suscitato nella popolazione di Bagno a Ripoli, in questi ultimi anni, dal destino di Mondeggi e ponendoci nel solco della mozione unanimemente approvata dal consiglio comunale nel febbraio del 2014, che prevedeva la costituzione di un tavolo di lavoro e di confronto, composto da istituzioni e cittadini per valutare soluzioni alternative all’alienazione del bene".
di Redazione
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