BARBERINO TAVARNELLE – Lunedì 3 febbraio è scomparso Giancarlo Santini, detto "Marco", anzi "Marchino". Storico volontario della Misericordia di Barberino Tavarnelle e del Gruppo di Protezione Civile.
E proprio la Misericordia e il Gruppo di Protezione Civile hanno deciso di rendergli omaggio con questa lettera aperta, che ci onoriamo di ospitare.
La redazione del Gazzettino del Chianti si unisce alle condoglianze e saluta un volontario che, come tantissimi, rendono più sicuro il nostro territorio e il resto del Paese quando vanno in "missione".
"Carissimo Giancarlo, anzi no Marco. O meglio Marchino, perché così tutti ti chiamavano.
Oggi ti vogliamo ricordare, tutti noi. Vecchi e nuovi volontari della Misericordia di Tavarnelle e Barberino ci sentiamo in dovere di omaggiarti con questo piccolo gesto, per dimostrati ancora una volta il nostro grande affetto e rispetto.
Sì, anche perché tu sei stato uno dei padri fondatori della nostra Unità di Protezione Civile, uno tra i primi primi pionieri che trent'anni fa, insieme a tutti gli altri, hai creduto in questo settore e lo hai portato a crescere nel tempo.
Fino a quello che è oggi, di cui siamo orgogliosi. Sei stato un componente del Magistrato, hai gestito l'Unità di Protezione Civile, il servizio sulle ambulanze e sociale… .
Sempre presente in sede per dare una mano nei servizi qualora ce ne fosse bisogno; sempre pronto a tendere la mano al prossimo che aveva bisogno di aiuto nelle emergenze.
Proprio come in queste foto in cui sei ritratto: nell'Alluvione in Piemonte del 1994, nella Missione Arcobaleno in Albania nel 1997, nel Sisma Umbria e Marche del 1997, nel Sisma del Molise – San Giuliano di Puglia nel gennaio 2003… .
E tutte le altre missioni a cui hai dato sempre la tua disponibiltà e partecipazione. Sei sempre stato Volontario con la "V" maiscola; hai sempre messo a disposizione della Misericordia e della comunità la tua voglia di fare, il tuo tempo. E hai sempre aiutato i nuovi volontari a cescere.
Sempre sorridente e pronto alla battuta, con chiunque. In continuo movimento, ci hai sempre chiesto notizie su cosa facevamo e dove andavamo quando ci incrociavamo in sede e indossavamo la divisa di Protezione Civile, augurandoci sempre buon lavoro e di tenere alto il nome della nostra Confraternita.
Cosa che abbiamo sempre rispettato in toto, rendedoti orgoglioso di ciò che tu hai contribuito a costruire e che continuiamo a portare avanti.
Ci addolora oggi sapere che non ti incroceremo più in sede, che non scherzeremo più con te. Ma ci consola il fatto che tu ci veglierai dall'alto.
Ci stringiamo attorno ai tuoi cari, come una grande famiglia. Perché fondamentalmente lo siamo in questo triste momento.
Grazie Marchino. Grazie di cuore per tutto ciò che hai fatto: fai buon viaggio… e che iddio te ne renda merito…".
di REDAZIONE
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