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sabato 20 Aprile 2024
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    Per tanti anni assistente di don Danilo Cubattoli: a 96 anni si è spenta Ghita Vogel

    Una donna straordinaria, che insieme al prete di San Donato in Poggio, a don Cuba, ha sempre operato in silenzio accanto agli ultimi e ai più deboli. Il suo legame con il nostro territorio

    SAN DONATO IN POGGIO (BARBERINO TAVARNELLE) – Si è spenta nella sua casa di Firenze, all’età di 96 anni Ghita Vogel. Per tanti anni è stata assistente di don Danilo Cubattoli, cappellano militare nato a San Donato in Poggio, conosciuto dai più come “don Cuba”.

    Ghita è stata una donna straordinaria, ha operato sempre in silenzio accanto agli ultimi, ai più deboli.

    Anche dopo la scomparsa di don Danilo Cubattoli, avvenuta nel dicembre 2006, ha seguito le varie iniziative in suo ricordo.

    Minuta, silenziosa, la ricordiamo quando arrivò a San Donato in Poggio il giorno in cui l’amministrazione comunale dell’allora comune di Tavarnelle, il 22 maggio 2014, pose una targa sulla casa natale di don Danilo Cubattoli.

    Abbiamo chiesto a chi per molti anni è stato vicino a Ghita Vogel, l’architetto fotografo e videomaker Lorenzo Bojola, un ricordo.

    “Chi era Ghita Vogel? Era una donna straordinaria – risponde – che ha vissuto una vita in totale dedizione agli altri, rinunciando al benessere economico che le avrebbe garantito la sua origine aristocratica. E scegliendo la vita della Grazia, della carità e dell’assistenza agli emarginati. Di lei mi ha sempre colpito conoscere i fasti della sua famiglia e vederla vivere in piena e totale umiltà”.

    “Il filo che la legava a don Cuba – prosegue – era proprio nel dedicarsi agli altri e ai più bisognosi. Ma non tanto per un gesto di semplice assistenza, quanto per crescere ed educare. Vorrei dire che lei e il Cuba sono stati due educatori straordinari”.

    Ghita e l’amore per il territorio del Chianti: “Ha continuato a frequentare la casa di Steve e Adriana a Tignanello – prosegue Bojola – sopra Fabbrica, fino a quando le forze glielo hanno permesso. E poi aveva una proprietà da quelle parti, che per quaranta anni è stata una casa di vacanza per i suoi ragazzi della casa famiglia. Quasi ogni settimana, dopo la morte di don Cuba, andava a trovarlo al cimitero di San Donato. In pratica lei si è sempre mossa tra Firenze e il Chianti fiorentino, terra natale di don Cuba”.

    Insomma, non si pecca di iperboli se iniziamo a definirli due santi dei nostri tempi… .

    “Sono assolutamente d’accordo – conferma Bojola – nel considerare lei e don Cuba come due santi dei nostri tempi. Perché ad una grande vocazione cristiana, di unione in Gesù, sommavano un grande carisma e, soprattutto, una grande umanità. Io ho avuto la grande fortuna di conoscere Ghita a fondo, a differenza di don Cuba. Mi è stata fondamentale per conoscere lui. Ho fatto e farò di tutto affinché la vita e l’opera santa di don Cuba sia conosciuta”.

    “Ma anche Ghita – conclude – ha fatto cose straordinarie che non si conoscono, ma che spero un giorno si possano raccontare. Un tassello della storia di Firenze e dei fiorentini negli anni dopo la guerra l’ha messo lei!”.

    Ringraziamo Lorenzo Bojola per la sua testimonianza e per averci fornito delle bellissime fotografie.

    Ma prima di congedarsi, quasi sottovoce ci dice: “E’ venuto il Cuba a prenderla… il 4 dicembre si celebrarono i suoi funerali”. Ghita Vogel è spirata nella sua casa il 4 dicembre 2020. 

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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