BADIA A PASSIGNANO (BARBERINO TAVARNELLE) – Nella suggestiva chiesa di San Biagio, ai piedi dell’abbazia di San Michele Arcangelo a Badia a Passignano, si è celebrato un momento molto sentito.
Venerdì 3 febbraio è stato infatti festeggiato San Biagio: alla presenza dell’Abate Generale padre Giuseppe Casetta, dei Monaci Benedettini Vallombrosani, del Superiore di Badia padre Jinsho Kuriakosei, sacerdoti e una suora, e fra Lorenzo dell’Eremo delle Stinche di Panzano.
La tradizione popolare invoca San Biagio come protettore della gola: si racconta infatti che, mentre era condotto al martirio, una donna gli si avvicinò e gettò ai suoi piedi il proprio figlio che stava morendo soffocato da una lisca di pesce.
Il santo stese le mani sul bimbo e si raccolse in preghiera salvandolo. Per questo episodio viene così invocato come protettore contro il mal di gola e ogni altro male.
A fine della Santa Messa due sacerdoti hanno avvicinato al collo dei fedeli due candele benedette, mentre veniva invocata la protezione di San Biagio vescovo e martire.
Inoltre, sono stati benedetti i prodotti della terra posti dai fedeli su un altare laterale.
La Santa Messa è stata accompagnata anche da un nutrito (e piacevolissimo) gruppo del coro di Tavarnelle.
Presente anche il sindaco di Barberino Tavarnelle David Baroncelli, alcuni assessori, il comandante della Stazione carabinieri, il luogotenente Giuseppe Cantarero e anche le sezioni dei carabinieri in congedo di Barberino Tavarnelle, San Casciano e Fiesole, con le loro bandiere.
Tutto si è concluso con un momento conviviale nella foresteria della Badia, dove mani sapienti hanno preparato e offerto ai presenti pappa al pomodoro, fagioli e salsicce, oltre ai cenci e altre prelibatezze.
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