BARBERINO TAVARNELLE – Sono arrabbiati. Amareggiati. Consapevoli che le loro proteste non potranno cambiare la decisione presa dalla dirigenza scolastica dell’Istituto Comprensivo “Il Passignano” di Barberino Tavarnelle. Ma vogliono raccontarla la loro amarezza.
Sono 32 genitori di bambini che frequentano la scuola dell’infanzia “La Casa del Sole”, a Bustecca: Stefano De Marchi, Luisa Francini, Ambra Verdiani, Giulia Casamonti, Marcello Tirinnanzi, Erika Faraoni, Elisa Mari, Valentina Piccirillo, Alessandro Panti, Ilaria Zacchini, Barbara Valgattarri, Alessandra Dalzocchio, Simona Barnini, Dascalu Ioana Alecsandra, Francesca Checcucci, Christian Ceccherini, Valentina Petreni, Antonella Di Biase, Paola Paoli, Caterina Manetti, Antonella Tramontano, Linda Suppini, Serena Anselmi, Valentina Bacci, Ilaria Russo, Elisa Neri, Maria Serra, Charanjit Kaur, Maja Dalino, Laura Marrucci, Gianni Nencini Giubbolini, Elena Castrucci.
“Il 28 giugno – inizia il loro racconto – ci è stato comunicato dalla dirigenza scolastica, con una circolare fredda e unilaterale, che alcuni dei nostri bambini avrebbero cambiato classe; poi il 12 luglio è arrivata la circolare con le classi già fatte”.
“Durante l’anno – proseguono i genitori – non ci è stato mai fatto un minimo accenno alla cosa ma, anzi, siamo sempre stati rassicurati che i bambini non sarebbero stati divisi. Anche alla festa di fine anno del 27 giugno non è stato accennato niente dalle insegnanti. Questi modi ci hanno lasciato tutti basiti e amareggiati”.
La decisione riguarda dodici bambini, ma i genitori scontenti di questa decisione, nel merito e nel metodo, sono molti di più di quelli direttamente interessati dallo spostamento.
“Il regolamento d’istituto – ricordano i 32 genitori – prevede, nell’eventuale caso di divisione classi, di procedere in accordo con i genitori o, in seconda battuta, con sorteggio. Invece i bambini da spostare sono stati scelti dalle insegnanti, che ne hanno selezionati solo alcuni (5 Rossi, 3 Arancioni, 4 Verdi) senza informare né chiedere il parere ai genitori. Attuando una selezione discriminatoria e iniqua. E per niente condivisa”.
“Così – rimarcano – adesso i bambini scelti continueranno a vedere le loro classi precedenti ancora formate e unite. Ma loro non ne faranno più parte, e saranno inseriti in classi già solide e affiatate. Se c’era la reale necessità di riequilibrare le classi per ridistribuire i bambini in base all’età, sarebbe stata più giusta una ridistribuzione generale ed equa, che coinvolgesse tutti gli alunni, non solo alcuni”.
“Inoltre – dicono ancora – il regolamento d’istituto prevede che gli spostamenti degli alunni avvengano solo in casi eccezionali e documentabili. Ma qui non c’è una situazione emergenziale, bensì prevedibile. E deriva da una precisa scelta organizzativa dell’istituto risalente a due anni fa, quando è stata istituita una classe diversa dalle altre, formata interamente da bambini dello stesso anno 2017”.
“Adesso – accusano – i loro errori di programmazione non possono essere pagati dai nostri figli, spostati come pedine. In una scuola dell’infanzia al centro delle scelte dovrebbero esserci i bambini, il loro benessere, non delle scelte organizzative”.
“Inoltre – precisano ulteriormente – dovranno anche cambiare insegnanti per esigenze interne all’istituto, non per un turn over. I nostri figli perderanno tutti i loro punti di riferimento”.
Molti genitori hanno chiesto un incontro alla dirigente scolastica Paola Salvadori (che a settembre andrà in pensione), e sono stati ricevuti: “Lei cerca di tranquillizzare, sostenendo che la classe resterà il luogo di accoglienza e della ritualità, ma poi le attività verranno svolte per fasce d’età mischiando quindi le classi in un’ottica di didattica aperta”.
“Ma sappiamo benissimo – prefigurano – che la didattica aperta è solo un’illusione e una visione utopistica. Peraltro in una situazione in cui il perdurare della pandemia renderà altamente probabile il ripristino delle “bolle sanitarie”, e impedirà l’interazione tra le classi”.
“Con una mail inviataci dalle maestre – rilanciano – hanno chiesto ai genitori non coinvolti in tale situazioni di farsi da parte. Ma i bambini coinvolti in questa decisione sono tutti: infatti in questa protesta ci sono anche i genitori dei bambini che non sono stati spostati, ma che non trovano giusto quello che è stato fatto”.
“Nell’incontro che abbiamo avuto con preside e maestre – concludono – hanno ammesso le loro pecche e cercato di tranquillizzarci perché… comunque i bambini si adattano. Ci hanno detto che avrebbero pensato alla nostra proposta di fare slittare il tutto al prossimo anno, ma per mail ci hanno confermato che la decisione non sarà rivista”.
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