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venerdì 19 Aprile 2024
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    Fabrizio Nepi, il sindaco romantico: che ascolta Battiato, colleziona vino e viaggia zaino in spalla

    A Sindaci fuori dal Comune incontriamo il primo cittadino di Castelnuovo Berardenga: dal ragù della mamma alle pulizie del sabato mattina con la moglie. Tatuaggi? No. E quella "simpatia" per la Juve...

    CASTELNUOVO BERARDENGA – Castelnuovo Berardenga, il comune più a sud del nostro Chianti, ci riserva una grande sorpresa.

    Un sindaco che sente il suo ruolo come una vera missione. Un sindaco “leone” che ascolta Franco Battiato, che ama e colleziona vino e viaggia zaino in spalla. Ma soprattutto un sindaco romantico. 

    Per la nostra serie di interviste Sindaci fuori dal Comune, vi presentiamo Fabrizio Nepi, sindaco di Castelnuovo Berardenga, 43 anni. Nato il 24 luglio, segno zodiacale Leone.

    # Sindaci fuori dal Comune: i nostri primi cittadini come… non li avete mai conosciuti prima

    Qual è il tratto principale del suo carattere?

    “E’ difficile poter definire il proprio carattere. Poi il carattere si muta anche con il passare del tempo e con le esperienze. So di essere molto apprensivo sulle cose da fare, ma anche generoso quando le situazioni lo richiedono. Non riesco mai ad essere astuto nella vita e di solito tendo ad affrontare le cose più… di pancia”.

    Il principale difetto?

    “Sono uno che chiede e pretende molto, anzi moltissimo da me stesso. E questo mi porta a stare sempre sugli attenti e ad apparire un po’ teso. Di sicuro sono permaloso perché ci tengo molto alle questioni che devo affrontare, e se qualcuno mi fa notare cose negative sicuramente è una cosa che non mi piace”.

    Il dono di natura che vorrebbe avere?

    “Qui vado sul sicuro. Vorrei davvero essere più paziente”.

    Cosa fa nel tempo libero?

    “Tempo libero ne ho davvero poco, pochissimo. Forse anche per gli aspetti del mio carattere che ho accennato prima. Tendo a vivere il mio ruolo come una missione e in modo totalizzante. Entro presto a lavoro, verso le 7.30 e dopo la giornata lavorativa ci sono gli impegni della sera per tutti gli eventi, manifestazioni e riunioni. Di tempo me ne rimane davvero poco. E mi rendo conto quanto, invece, avere un po’ di tempo per noi stessi farebbe vivere più sereni e lavorare anche meglio. Comunque quando trovo questo tempo libero mi piace leggere, mi piace camminare”.

    Le piace viaggiare? Il suo viaggio più bello?

    “Si. Mi piacciono i viaggi e ne ho fatti di molto belli. Il mio viaggio ideale è zaino in spalla. Un turismo “esperenziale” dove si possono conoscere le persone di quel luogo che si visita. Un ricordo bellissimo per me sono i viaggi on-the-road che ho fatto in Andalusia, in Turchia e in Indonesia. Quando riesci ad entrare in contatto con la gente del posto, a scoprire i luoghi, la cultura, la cucina ecco… allora mi sento davvero appagato. Questo secondo me è il senso del viaggio”.

    Il Paese dove vorrebbe vivere se non abitasse qui?

    “Su questa non ho nessun dubbio. Io non vorrei vivere in nessun altro posto. Sono nato qui come anche i miei genitori. I miei nonni sono di Castelnuovo. E non lo dico tanto per dire perché in passato, per lavoro, ho avuto la possibilità di trasferirmi ma ho deciso di rimanere qua”.

    Il suo cantante preferito?

    “Non ne ho solo uno. Ce ne sono tantissimi, sia italiani che stranieri. Se proprio ne devo citarne uno nomino Franco Battiato, che ultimamente ascolto tanto”.

    Ha degli “eroi” o personaggi a cui si ispira?

    “Non ho veri e propri eroi. Mi piacciono molto però tutte quelle persone che nella loro vita hanno fatto qualcosa di determinante per far cambiare le cose nel proprio mondo. Ne sono affascinato e mi piace molto leggere le loro biografie. L’ultimo libro che ho letto è la biografia di Johan Cruijff, che negli anni ’70 ha cambiato il modo di farci vedere il calcio. Una bella lettura estiva”.

    Il suo motto?

    “Il motto che mi tengo presente e che cerco di far passare a tutti i miei colleghi di questa amministrazione è che, nonostante sia difficile e complicato far funzionare questa complessa macchina, dobbiamo esserne responsabili e abbiamo l’obbligo di rispondere a tutti. Quanto meno se non si può fare altro, dobbiamo sempre almeno ascoltare”.

    Il suo vino preferito?

    “Vino preferito, ovviamente, non posso che dire il Chianti Classico. Sono davvero un grande appassionato. Ne ho molte bottiglie a casa e ne compro anche tante! E’ una materia che mi affascina e spero, quando avrò un po’ di tempo libero, di poter fare un corso da sommelier”.

    Cibo preferito?

    “Non ho dubbi neanche qui: un buon e sostanzioso ragù toscano fatto dalla mamma”.

    Ristorante dove potremmo incontrarla?

    “Ce ne sono tanti! Credo, con tutta sincerità, che qui a Castelnuovo ci sia un livello particolarmente alto per qualità ed accoglienza. Non solo, dirò di più: sono anche convinto che, per quanto riguarda i ristoranti, sono sicuro di battere tutti gli altri comuni del Chianti. Lo garantisco!”.

    La donna più bella del mondo per lei? E se dovesse portarla a cena fuori di cosa le parlerebbe?

    “Anche per questa domanda la mia risposta è abbastanza obbligata (ride ma l’espressione si fa sinceramente romantica). Non posso che rispondere che la donna più bella del mondo per me è mia moglie. Oggettivamente è una bellissima donna. E se la dovessi portarla a cena non le parlerei del lavoro e del comune ma delle nostre prospettive di vita”.

    Che squadra di calcio tifa?

    “Non sono tifoso di calcio ma per tradizione familiare tendo alla Juventus…”.

    Che cosa le piace della sua compagna?

    “Sono sposato dal 2016 con Chiara. Oltre ad essere molto bella ha un carattere che riesce a completare e mitigare il mio. Compensa il mio essere ansioso, troppo preso nelle cose. Riesce a calmarmi e ad assecondarmi in maniera perfetta e non mi fa mai pesare le lunghe assenze”.

    Litigate spesso? La cosa che più la fa arrabbiare della sua compagna?

    “No, non litighiamo quasi mai, neanche per le classiche pulizie domestiche che facciamo il sabato mattina insieme. Sinceramente sono più io a far arrabbiare lei. Chiara ha un carattere molto buono. Sono fortunato”.

    Qual è il sindaco del Chianti che le sta più simpatico?

    “Meno male che non mi hai chiesto il più antipatico…! (ride). Sicuramente sento che un bel feeling con David Baroncelli (Barberino Tavarnelle) e con Roberto Ciappi (San Casciano). Probabilmente una simpatia dovuta al fatto che siamo nella stessa fascia di età…”.

    Qual è il sindaco del Chianti che stima di più?

    “Il decano tra tutti noi sindaci, Marcello Bonechi, che sta vivendo il terzo mandato a Castellina in Chianti. Una persona gentile, disponibile, sempre attento alle esigenze degli altri”.

    Quando si fa il sindaco cresce più il numero degli amici o quello dei nemici?

    “Non lo so. Ma sicuramente cresce tanto il numero delle persone che ti girano intorno e che a volte ti fanno apprezzamenti che non è detto siano veri e sinceri. Diciamo che capita di essere avvicinati da persone solo per convenienza. Ho imparato negli anni che, quando si acquisisce un certo ruolo, ogni giorno è bene ricordare esattamente chi siamo, da dove veniamo. E la sera a casa farsi una bella doccia di umiltà. Ripartire poi il giorno dopo come se fosse il primo giorno”.

    Pensa di star facendo bene il suo lavoro?

    “So che mi impegno tanto. Perché la mia vita è completamente dedicata a questa missione. E credo sinceramente, nonostante tutto e nonostante questo faticoso periodo, di star facendo abbastanza bene”.

    Si diventa ricchi a fare il sindaco?

    “No, non si diventa ricchi. Si guadagna più o meno quanto si guadagnava nel vecchio posto di lavoro. Più o meno come un impiegato”.

    Droghe leggere sì o no?

    “Premetto che non ne ho mai fatto uso, ma credo che in qualche modo possa essere un tema da sdoganare. Soprattutto penso che ci sia da prendere in seria considerazione di valutare l’uso di alcune sostanze nel settore farmaceutico”.

    Tatuaggi si o tatuaggi no?

    “No. Non c’è l’ho e non mi è neanche mai venuto in mente di farmene uno. Credo che l’involucro che ci contiene e che ci hanno dato a disposizione vada trattato nel miglior modo possibile. Il che per me prevede di non farci scarabocchi sopra”.

    La cosa più bella e di maggior soddisfazione quando si fa il sindaco?

    “Le soddisfazioni sono tante e ne ho avute tante. Fare il sindaco significa andare in qualche modo a risolvere i problemi e le esigenze delle persone che spesso non hanno la minima idea di come poter gestire quella determinata situazione. Poter dare risposte da un profondo appagamento perché sai che con quella risposta togli pensieri e ansia al cittadino. Rappresentare così tanti cittadini è sicuramente un “mestiere” pesante e difficile, ma ti dà tanto indietro. Senza dimenticare che è un gioco di squadra e ancora più bello è quando viene visto e riconosciuto tutto il nostro impegno”.

    C’è stato un momento in cui ha pensato… accidenti a me e a chi me lo ha fatto fare?

    “Io, come altri amministratori, ho dovuto sostenere un processo finito poi con l’assoluzione con formula piena. Queste purtroppo sono le disavventure che ogni tanto capitano. In quel periodo sicuramente l’ho pensato e l’ho detto. Ma è finita bene!”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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