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giovedì 12 Dicembre 2024
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    Appello dei sindaci del Chianti fiorentino ai cittadini: “State a casa, sono giorni decisivi”

    "Con il Covid-19 non si scherza, la viralità e il contagio pongono tutti in una condizione di grave pericolo"

    CHIANTI FIORENTINO – “Restate a casa, sono giorni decisivi nella lotta che tutti siamo chiamati a fronteggiare rispettando le norme del DPCM”.

     

    E’ l’ennesimo appello che i sindaci Paolo Sottani (Greve in Chianti), Roberto Ciappi (San Casciano) e David Baroncelli (Barberino Tavarnelle), usando tutti gli strumenti possibili, comunicati stampa, post e dirette su Facebook, cartelli, messaggi diffusi con gli altoparlanti, rivolgono e continuano a ripetere ai cittadini.

     

    “Il Coronavirus sta bussando alle porte di tutto il mondo ed in particolare a quelle degli italiani – ribadiscono i primi cittadini di Greve in Chianti, San Casciano, Barberino Tavarnelle – non dobbiamo averne paura, dobbiamo combatterlo. Abbiamo il dovere di lottare tutti, uno per uno, in difesa della nostra vita. Usiamo il buon senso, la pazienza, il sacrificio e soprattutto il rispetto delle regole, delle norme che tanto palesemente il Governo ci prescrive e impone”.

     

    I sindaci richiamano ancora una volta al senso di responsabilità delle loro comunità: “Pensiamo ai nostri cari, alle persone anziane – proseguono – a coloro che soffrono per malattie pregresse e che in questo momento sono soggetti ad alto rischio, possono cioè da un momento all’altro perdere la vita. Perché con il Covid-19 non si scherza. L’aggressività virale e la velocità del contagio pongono tutti in una condizione di grave pericolo”.

     

    I toni di biasimo non fanno fatica ad alzarsi pensando alle decine e decine di denunce che nel Chianti sono state registrate ai danni dei cittadini che hanno violato l’articolo 650 del Codice penale.

     

    “Basterebbe un pizzico di razionalità in questo difficile momento – affermano – per capire che l’unica strada da imboccare è quella di non percorrerla. Di restare fermi, a casa, non con lo spirito né con il pensiero, quelli devono viaggiare a testa alta, sempre, ma con le relazioni sociali, il contatto fisico, gli spostamenti all’esterno. Non si può uscire di casa se non per ragioni urgenti e indifferibili, ovvero stato di necessità, motivi di salute e comprovate esigenze lavorative. Restiamo a casa. Solo in questo modo, siamo fiduciosi, riusciremo ad abbassare se non ad azzerare la possibilità di contrarre una possibile infezione”.

     

    Anche quello del fare la spesa è un punto dolente per i Comuni dell’Unione del Chianti: “Andare a fare la spesa molto spesso, o comunque più volte alla settimana, abitudine praticata da alcuni, non è accettabile – rimarcano – organizziamoci semmai per farla una volta a settimana, usiamo i segreti dei nostri nonni, congeliamo gli alimenti se necessario, facciamo qualche scorta in più ma evitiamo di cogliere il pretesto più banale per uscire di casa. Occorre limitare gli spostamenti allo stretto necessario”.

     

    Le amministrazioni comunali ricordano che chi non rispetta le norme rischia pene fino a 3 mesi di arresto o l’ammenda fino a 206 euro.

    di REDAZIONE

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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