Una nota molto stringata, diffusa dal Consorzio Vino Chianti Classico nei giorni che fra l'laltro precedono il grande appuntamento della "Chianti Classico Collection" alla Stazione Leopolda (clicca qui per leggere l'articolo). Dove, fra l'laltro, quest'anno verrà presentato l'intero progetto di re-styling del nostro vino più importante.
Una nota per prendere le distanze dallo scandalo del Monte dei Paschi di Siena. E dagli inquirenti che hanno scelto proprio la dizione "Chianti Classico" per una branca della loro indagine: causando imbarazzi e facendo arrabbiare tutti a partire dalla sede tavarnellina in via Sangallo.
"L’operazione “Chianti Classico” di MPS – scrive il Consorzio nella nota – non ha niente a che vedere con il Consorzio e il vino Chianti Classico DOCG. Il nome “Chianti Classico” è stato scelto per un uso interno da MPS per un’operazione finanziaria del 2010. Già allora il Consorzio Vino Chianti Classico, venuto a conoscenza della scelta di MPS di nominare un’operazione finanziaria con il nome della DOCG, chiese a MPS chiarimenti circa un uso del nome “Chianti Classico” giudicato “improprio” dal cda del Consorzio".
Un danno d'immagine bello e buono, tanto che, si conclude, "il Consorzio sta valutando le azioni da intraprendere a tutela dei propri interessi e a salvaguardia dell’immagine della denominazione stessa".
di Redazione
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