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martedì 23 Aprile 2024
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    Cinque sacerdoti commentano la notizia choc dell’addio di Benedetto XVI

    La notizia, lo sappiamo benissimo, è di quelle di portata mondiale e intergenerazionale: quelle poche righe Ansa battute alle 11.46, nelle quali si annunciavano per il 28 febbraio le "dimissioni" di Papa Bendetto XVI dal suo ministero, rimarranno impressa per sempre nella Storia, con la "S" maiuscola.

     

    Lascia per motivi di salute, probabilmente perché non si sente più in grado di guidare una Chiesa che, sempre di più, richiede sforzi che il suo fisico non è più in grado di reggere. "Ingravescentem aetatem": questa la dizione latina ufficiale.

     

    Le reazioni politiche già si sprecano a livello nazionale e internazionale, è inevitabile. Sui giornali on line, nelle tv, nelle radio, gli "speciali" dilagano, i palinsesti sono rivoluzionati. Nel nostro piccolo però abbiamo voluto parlarne con alcuni dei nostri sacerdoti, con coloro che rappresentano la vera "prima linea" della Chiesa. Che oggi ha perso la sua guida maggiore con una decisione senza precedenti.

     

    "Giovanni Paolo II ci aveva pensato – ci dice don Luca Albizzi, parroco di Greve in Chianti – ma non aveva messo in pratica il suo proposito. Non ne avevamo nessun sentore: la motivazione scelta è quella che usano anche i vescovi quando sono in età molto avanzata o hanno problemi di salute".

     

    Parla di "un atto dalla portata storica" don Andrea Bigalli, parroco di Sant'Andrea in Percussina. "Non ci sono precedenti – ci spiega – a parte Celestino Quinto, ma erano davvero altri momenti e altre motivazioni, contesti diversi".

     

    "E' un passaggio molto bello – sottolinea convinto don Bigalli – che rimarca come il ministero, qualunque esso sia, va sempre visto concatenato con il bene della Chiesa. Il ministero è più importante della persona e ognuno di noi, a partire dal Papa, si trova di fronte a questo assunto".

     

    "Io – continua don Stefano Naldoni, viceparroco della Basilica di Santa Maria all'Impruneta – penso che il Papa stia dando un grande esempio in un momento di portata storica. Rendendosi conto dei suoi limiti e dando ancora la traccia di come la Chiesa, a differenza di altri mondi, sia ancora in grado di fare scuola".

     

    "Per certi versi – conclude – mi ha anche commosso. Dall'alto della sua scelta insegna anche ad alcuni parroci molto in avanti con gli anni e che proprio non ne vogliono sapere di fare spazio…".

     

    Stupore, incredulità da parte di molti fedeli della Propositura di San Cassiano dopo la notizia dell'annuncio delle dimissioni di Papa Benedetto XVI. Abbiamo raggiunto il proposto, don Massimiliano Gori, mentre era intento ad ascoltare in televisione la conferenza stampa di padre Federico Lombardi: "Non ci pronunciamo, anche perché on sappiamo al momento il motivo preciso delle dimissioni del Santo Padre".

     

    Anche per don Bleader Pio c'è stupore: "Mi verrebbe da dire che le dimissioni siano per motivi di salute, mi sembra che il S.Padre avesse già detto: "Quando un uomo si rende conto di non portare a compimento il suo dovere può anche dimettersi"".

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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