CHIANTI FIORENTINO – Sabato 30 novembre si vota (clicca qui per le informazioni) nelle elezioni che sanciranno la grande rivoluzione (e semplificazione) dei Consorzi di Bonifica, che si ridurranno a sei per tutta la regione.
Per quanto riguarda il Chianti, inserito in quello della Toscana Centrale, entrerà a far parte del Consorzio di Bonifica n° 3 denominato del "Medio Valdarno".
Sarà la somma del Consorzio di Bonifica Ombrone Pistoiese Bisenzio; Consorzio di Bonifica Area Fiorentina; Comprensorio 17 attualmente gestito dall’Unione di Comuni Valdarno e Valdisieve; Comprensorio 7 attualmente gestito dall’Unione dei Comuni Val di Bisenzio; Comprensori di Bonifica n. 21 (Val d’Elsa) e n. 22 (Colline del Chianti): attualmente gestiti dal Consorzio di Bonifica della Toscana Centrale. Tanto per dare qualche numero, oltre 3.300 km quadrati di estensione, su sei province, 65 comuni.
Una delle liste (le trovate tutte qui) che si candida a guidare il nuovo "super consorzio" è quella denominata "Territorio Agricoltura Ambiente. E proprio uno dei candidati, Marco Bottino, questa mattina è venuto in Chianti (a Impruneta) per incontrare gli amministratori locali, presentare il programma.
E' venuto anche a raccogliere le richieste e il sostegno dei sindaci Alessio Calamandrei (Impruneta), Massimiliano Pescini (San Casciano), Sestilio Dirindelli (Tavarnelle) e degli assessori Antonella Secci (Barberino Val d'Elsa), Silvia Tacconi (Bagno a Ripoli), Marcello Forni (Greve in Chianti).
"Quella che diamo – ha esordito Bottino – è una valutazione positiva del lavoro fatto dal CBTC, anche dal punto di vista della percezione. Notiziamo, anzi, un po’ di paura per lo scioglimento in un ente più grande".
"Dobbiamo aprtire dalla presa di coscienza – ha proseguito – e quel che è accaduto in Sardegna ne è purtroppo l'ennesima conferma, che abbiamo fenomeni climatici mai visti prima: se non si ragiona di questo non si ha la dimensione complessiva del problema".
Poi un dettaglio che molti chiantigiani hanno vissuto sulla propria pelle durante l'alluvione del 21 ottobre scorso. "I grandi corsi d’acqua tengono, sono i piccoli che ricevono in pochissime ore una formidabile quantità d’acqua che non sono in grado di contenere. E’ un nemico più subdolo: un corso d’acqua minore per dieci anni può non andare in piena, poi un giorno… accade. La sfida della bonifica moderna è questa, e prevede anche il ridisegno di una parte del territorio".
"Si è cementificato troppo in alcune zone? Sì – è la risposta che si dà Bottino – Si è fatto poca prevenzione? Sì. Ma davanti a questi fenomeni naturali c’è bisogno di molto altro".
E per fare tutto quello che va fatto "ci auguriamo anche una grande partecipazione al voto: serve un ente forte dal punto di vista politico. Avremo anche il compito di essere l’ariete delle comunità locali nei confronti della politica: Comuni e Province perdono competenze a vantaggio dei Consorzi, che devono gestire un reticolo maggiore rispetto alla somma di quello gestito in precedenza dagli enti".
"Veniamo da lontano – è stata la sua conclusione – abbiamo vaste competenze, io ho amministrato per sei anni un Consorzio di Bonifica e ho avuto modo di toccare con mano da vicino. Il 30 novembre segna una data fondamentale: non ho trovato chi mette in discussione la presenza del Consorzio, ma quello che fa. io posso solo assicurare due cose: che aremo e diremo quel che facciamo".
Fra sindaci e assessori, come detto, la paura che questo ampliamento "distragga" attività e risorse dal Chianti: “Un po’ di preoccupazione per l’espansione del territorio di competenza c’è – ha ammesso Dirindelli – a maggior ragione visto il buonissimo lavoro fatto negli ultimi anni".
"Cercheremo – ha sottolineato – la massima sensibilizzazione della cittadinanza, degli enti presenti sul territorio. L’attenzione giustamente rivolta negli anni ai corsi maggiori dovrà adesso rivolgersi a quelli minori: noi saremo presenti, e speriamo di trovare al nostro fianco il Consorzio di Bonifica".
di Matteo Pucci
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