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mercoledì 24 Aprile 2024
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    Dal 18 novembre inizieranno ad arrivare nelle nostre case gli avvisi bonari per il pagamento

    CHIANTI FIORENTINO – Sono all’incirca 50 mila (48.600 per l’esattezza) i cittadini che in due anni, dal 2011 al 2012, non si sono presentati senza disdire l’appuntamento preso a un esame o a una visita richiesti all’Azienda sanitaria di Firenze. 

     

    Hanno saltato 63.691 appuntamenti, circa 115 al giorno. Esami, visite o prestazioni che avrebbero fatto attendere di meno ogni giorno in media 87 persone che avevano un appuntamento.

     

    Esami, visite o prestazioni (nel complesso 63.691 in due anni) per le quali era prevista la riscossione di ticket per quasi un miliardo e mezzo di euro: 1.403.231,73 per l’esattezza.

     

    Parte di quell’importo ora sarà recuperato perché l’articolo 7 della legge 81 approvata dalla Regione Toscana nel 2012 per razionalizzare la spesa sanitaria prevede che "al fine di consentire una più efficiente gestione delle liste di attesa da parte delle Aziende e degli Enti del Servizio sanitario regionale" l’assistito debba "disdire la prenotazione di prestazioni specialistiche e diagnostico-strumentali, almeno 48 ore prima della data fissata".

     

    E, qualora non lo faccia, "anche se esente", deve pagare "una sanzione amministrativa, pari alla quota ordinaria di compartecipazione al costo della prestazione".

     

    È così che da lunedì 18 novembre l’Azienda sanitaria di Firenze recapiterà a 2.660 assistiti altrettante lettere con cui si chiede di rimediare a quella mancanza che ha costretto un altro cittadino ad attendere più tempo per ottenere la medesima prestazione.

     

    Si tratta di un cosiddetto “Avviso bonario” nel quale si segnalano al cittadino la prestazione saltata, la data in cui doveva essere erogata e appunto l’importo che è previsto per sanare la propria mancanza.

     

    Nella lettera gli si chiede di regolarizzare la propria posizione entro 60 giorni pagando appunto la sanzione amministrativa. Il totale dei crediti derivanti da queste prime 2.660 “infrazioni” ammonterebbe all’incirca a 52 mila euro, per l’esattezza 51.782,40.

     

    Sono solleciti di pagamento per prenotazioni fatte da utenti non esenti nei primi 8 mesi del 2011 relative a prime visite con importo pari a 18,60 euro.

     

    La Asl 10 ha incaricato la società Nivi Credit Srl di via Odorico da Pordenone di provvedere alla riscossione degli importi. Il pagamento può essere effettuato con un bonifico bancario, mediante bollettino di conto corrente postale o, infine, on-line, collegandosi al sito http://www.nivi.it/pos.aspx.

     

    In tutti i casi va indicata la causale riportata nell’avviso bonario. Alla comunicazione è allegato un modulo: il cittadino che ritenesse infondata la richiesta può restituirlo entro 30 giorni per posta, fax, e-mail, o consegnandolo a mano alla società incaricata del recupero crediti, insieme ai documenti giudicati utili per riesaminare il caso.

     

    Osservando nel dettaglio tutte le 48.600 irregolarità, non solo quelle per cui ora parte la lettera, nell’85% dei casi si è trattato di assistiti che non si sono presentati all’appuntamento preso e nel rimanente 15% di assistiti che non hanno revocato entro i tempi previsti.

     

    Il 38% delle “infrazioni” sono state commesse saltando una prima visita con uno specialista, il 18% per un esame nel campo della diagnostica per immagini, il 14% nell’ambito della cardiologia, il rimanente 30% per altre prestazioni.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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