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giovedì 25 Aprile 2024
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    Sabato 12 gennaio convegno di presentazione e giornata con aperture speciali in tutti i territori

    Il Sistema museale del Chianti fiorentino e quello delle Verdi Terre si fondono in un’unica realtà aperta al territorio: il sistema museale territoriale del Chianti e del Valdarno fiorentino. Dieci Comuni (Barberino Val d’Elsa, Bagno a Ripoli, Figline Valdarno, Greve in Chianti, Impruneta, Incisa in Val d’Arno, Reggello, Rignano sull’Arno, San Casciano, Tavarnelle), dodici fucine culturali disseminate tra alcune delle più incantevoli colline fiorentine, nate all’interno di spazi museli, pievi, oratori, antiquari, si mettono in rete per proporre un unico ed esteso percorso dell’arte e della cultura dalla inedita connotazione sociale.

     

    Le immagini e i grandi tesori medievali e rinascimentali del Chianti fiorentino, intesi tradizionalmente come patrimoni artistici custoditi all’interno di piccoli spazi espositivi, si mescolano alle tradizioni del Valdarno, ai saperi di un territorio che punta a valorizzare il paesaggio e le proprie emergenze architettoniche invitando alla scoperta di castelli, pievi, mulini. Due modi diversi di raccontare le proprie radici, di mostrarsi agli occhi del turista culturale, due identità della area fiorentina che provano a superare se stesse e a proporsi per la prima volta quale modello unitario di gestione e programmazione degli spazi museali con un regolamento e una convenzione pluriennale comuni e condivisi, documenti approvati dai rispettivi consigli comunali e da quello della Provincia di Firenze.

    Un progetto di ampie proporzioni che i Comuni e gli enti coinvolti presenteranno domani, sabato 12 gennaio, a partire dalle 9.30 presso l’Antico Spedale del Bigallo di Bagno a Ripoli alla presenza dei sindaci di Bagno a Ripoli e San Casciano, del presidente della Provincia di Firenze, di alcuni rappresentanti della Regione Toscana. Un’intera giornata dedicata all’arte che propone conferenze, incontri, spettacoli teatrali, laboratori e concerti nei vari musei del Chianti e del Valdarno, oltre agli interventi degli amministratori e degli esperti tra cui quelli di Francesco Biron, coordinatore scientifico del sistema museale, Elena Pianea, dirigente regionale del settore Musei, Giuseppina Carla Romby dell’Università di Firenze e Filippo Guarini, coordinatore regionale Icom International Council of Museums.
     

    Il sistema museale, coordinato da un unico direttore responsabile e caratterizzato da attività coordinate di promozione e comunicazione, punta alla diffusione dei patrimoni artistici dei dieci Comuni attraverso un’operazione congiunta che abbina valorizzazione del patrimonio artistico e attività di promozione turistica. I grandi capolavori di Marcovaldo, Ambrogio Lorenzetti, Masaccio, Neri di Bicci, Andrea del Verrocchio abitano le chiese di campagna chiantigiana e valdarnese non più solo come opere da conservare ma come tesori vivi da conoscere e condividere, opere dunque che iniziano a dialogare fra loro e con il territorio.

     

    Gli spazi messi in rete sono l’Antiquarium di Sant’Appiano (Barberino Val d’Elsa), la Pieve di San Leonino (Rignano sull’Arno), il Museo d’Arte Sacra di San Francesco (Greve in Chianti), il Museo Masaccio – Pieve di Cascia (Reggello), il Museo di San Casciano, il Museo d’Arte Sacra del Tesoro di Santa Maria (Impruneta), il Museo d’Arte Sacra (Tavarnelle), il Museo d’Arte Sacra (Incisa in Val d’Arno), l’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote (Bagno a Ripoli, in foto), il Museo d’Arte Sacra dell’Abbazia di Vallombrosa (Reggello), il Museo Emilio Ferrari della cultura contadina (San Donato in Poggio), il Museo d’Arte Sacra della Collegiata di Santa Maria (Figline Valdarno).

    “Quello compiuto dai dieci Comuni del Chianti e del Valdarno – sono le parole del sindaco di San Casciano, ente capofila del progetto – è un passo di particolare significato che dimostra cosa e quanto possono fare i Comuni per la cultura in un momento di tagli e riduzione drastica delle risorse. La costruzione di questa rete, oltre a favorire l’ottimizzazione delle risorse, mira alla valorizzazione e alla fruizione del bene culturale che deve essere trasmesso e sentito come patrimonio della comunità proprio per farne riconoscere il valore. I nostri musei, condividendo obiettivi e finalità, diventano un unicum aperto al territorio, un luogo dove si tutela e un laboratorio vitale che produce idee e interventi tesi al coinvolgimento di cittadini e turisti, famiglie, associazioni, scuole”.

    Molteplici le iniziative che, sabato 12 gennaio, si alterneranno nei vari spazi museali del Chianti e del Valdarno a sancire la nascita del percorso artistico comune ai patrimoni artistici di questi territori. L’Antiquarium di Sant’Appiano (Barberino Val d’Elsa) prevede un’apertura straordinaria a partire dalle 15,30 a cura del gruppo archeologico Achu che propone visite guidate. Alla Pieve di San Leonino (Rignano sull’Arno) Lucia Bencistà terrà alle ore 16 una conferenza sul tema “Il patrimonio storico artistico tra restauro e restituzione al territorio”. Musica e degustazioni di vino sono in programma presso il Museo d‘Arte Sacra di San Francesco (Greve in Chianti). Uno spettacolo teatrale animerà il pomeriggio  (ore 16,30) del Museo Masaccio (Reggello): “Merenda con Masaccio davanti al Trittico di San Giovenale”. Al Museo d’Arte Sacra di Impruneta le associazioni del territorio terranno un incontro sul tema “Riscoprire le origini” (ore 17). Concerti di musica sacra e classica riecheggeranno nell’Antico Spedale del Bigallo (Bagno a Ripoli, ore 16,30) e nella Chiesa della Collegiata di Santa Maria (Figline Valdarno, ore 21). Si parlerà di laboratori rivolti a scuole e famiglie da allestire nei musei in un incontro aperto a tutti presso la sala Ugo Capocchini di Barberino Val d’Elsa alle ore 16.

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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