L’olio extravergine di oliva arma anti invecchiamento, utile nel trattamento preventivo dei danni neurologici legati all’età e al morbo di Alzheimer senile.
Indicazioni in questo senso vengono da uno studio condotto da due gruppi di ricercatori dell’Università di Firenze – guidati da Massimo Stefani del Dipartimento di Scienze Biomediche sperimentali e cliniche e da Fiorella Casamenti del Dipartimento NEUROFARBA – e appena pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica PLoS One (2013 Aug 8;8(8):e71702.) che riporta le conclusioni di osservazioni condotte su modelli animali.
Gli studiosi hanno verificato su topi transgenici, portatori delle alterazioni collegate con l’Alzheimer, gli effetti della somministrazione dell’olio extravergine di oliva.
“I topi sono stati alimentati per due mesi con oleuropeina aglicone, il principale fenolo presente nell’olio extravergine di oliva – spiega Massimo Stefani – Al termine del trattamento i topi hanno mostrato assenza del deficit cognitivo e comportamentale manifestato dai topi non trattati e, a livello istopatologico, riduzione dei depositi amiloidi nel parenchima cerebrale e della reazione neuroinfiammatoria, insieme a un marcato aumento della risposta autofagica, considerata protettiva nei confronti del danno cellulare da aggregati amiloidi, che caratterizzata il morbo di Alzheimer”.
Lo studio, finanziato dalla Regione Toscana, segue e conferma una precedente ricerca – pubblicata sempre su PLoS One (2013;8(3):e58893.) – condotta da Stefani in collaborazione con Mario Salmona dell’Istituto Mario Negri su animali meno complessi. I vermi C. elegans – appositamente manipolati per essere portatori di aggregati di beta amiloide nelle cellule dell’apparato muscolare – alimentati con oleuropeina aglicone hanno mostrato una marcata riduzione del deficit motorio e un significativo aumento della durata della vita rispetto a quelli alimentati normalmente.
“Lo studio fornisce una base scientifica per i noti effetti anti invecchiamento della dieta mediterranea, aprendo la prospettiva dell’uso di questa sostanza contenuta nell’olio extravergine di oliva come nutraceutico – sottolinea Stefani – nel trattamento preventivo a lungo termine dei danni neurologici legati all’invecchiamento e in particolare al morbo di Alzheimer senile, una patologia di crescente diffusione per la quale non esiste ancora una terapia efficace e che pone gravi problemi sociali e di sostenibilità per i sistemi sanitari in tutto il mondo industrializzato”.
di Redazione
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