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giovedì 28 Marzo 2024
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    “Con la fine delle Province i Comuni del Chianti senese rischiano l’isolamento”

    GAIOLE IN CHIANTI – “Voglio esprimere la mia solidarietà e il mio ringraziamento al presidente Simone Bezzini e a tutta la giunta che, con grande senso di responsabilità e nonostante le incertezze che pesano sul futuro, hanno accettato di rimanere a titolo gratuito alla guida della Provincia”.

     

    Con queste parole Michele Pescini, sindaco di Gaiole in Chianti interviene all’indomani dell’annuncio da parte della giunta Bezzini di rimanere in carica, a titolo gratuito, fino al mese di dicembre.

     
    “E’ fondamentale – afferma Pescini – che la “nuova Provincia”, come è successo in questi anni, continui a garantire solidarietà fra istituzioni, pari opportunità di crescita per tutti i territori e partecipazione rispetto alle scelte strategiche per l’intera area provinciale".
     
    "Per questo – dice – faccio un appello corale a tutti i sindaci affinché possa aprirsi con urgenza una riflessione collettiva e responsabile sul futuro assetto del nostro territorio, alla luce dei cambiamenti introdotti dalla riforma Delrio".
     
    "Come sindaco di un Comune di piccole dimensioni – spiega – sono molto preoccupato rispetto al futuro, ma credo anche che questo nuovo scenario possa diventare l’occasione per riformare in maniera coraggiosa i livelli istituzionali, dando priorità all’interesse dei cittadini, all’efficienza dei servizi da offrire e all’ottimizzazione delle risorse che ormai sappiamo essere limitate. Il vero ragionamento da fare è però sulle deleghe affidate alla nuova Provincia”.
     
     
    “Allo stato attuale – continua Pescini – l’orientamento del governo rispetto alle nuove Province sembra evolversi nella direzione di considerare questi nuovi enti di secondo grado come punti di riferimento territoriali nel medio e lungo periodo. Se così fosse è necessario mettere in discussione l’attuale organizzazione istituzionale dell’intero territorio provinciale".
     
    "A mio avviso dovrà essere infatti – spiega – “la nuova Provincia”, in qualità di macro Unione dei Comuni, a svolgere il ruolo di soggetto cui trasferire alcune funzioni e servizi oggi proprie delle amministrazioni comunali, scegliendo ciò che potrebbe essere vantaggioso associare senza penalizzare il cittadino, ma al contrario migliorandone l’efficienza. Mi riferisco, ad esempio, alla gestione di tutta la viabilità stradale, all’edilizia scolastica, alla pianificazione territoriale”. 
     
     
    “Dobbiamo avere il coraggio di scegliere il nostro destino – sottolinea il sindaco di Gaiole – investendo sulla Provincia quale ente in grado di produrre economie, ma decidendo noi in quali ambiti perché questa sarebbe vera razionalizzazione e ottimizzazione delle risorse e quella la dimensione corretta in cui associare i servizi".
     
    "Per il resto – rilancia – è giusto che siano i Comuni, da sempre i più vicini al cittadino, a garantire in autonomia i servizi di ambito locale, trovando il coraggio di fondersi in Comuni più grandi per quelli di dimensioni così piccole da non poter più sopravvivere da soli. Solo con il superamento delle Unioni dei Comuni e la razionalizzazione del numero complessivo dei Comuni sarà possibile attuare una riorganizzazione coraggiosa ed efficiente del nostro quadro istituzionale, senza inutili doppioni o carrozzoni”.
     
    Perché, secondo Pescini, “in questi mesi troppo spesso sono state sottovalutate le conseguenze e le ripercussioni che avranno anche sul nostro territorio alcune anomalie introdotte dalla riforma Delrio, a partire dalle differenze di deleghe tra “nuove Province” e Città metropolitane".
     
    "Saranno infatti le città metropolitane – prefigura – come Firenze, i centri propulsivi dello sviluppo, i catalizzatori delle risorse, i decisori delle strategie, mentre territori come il nostro rischiano di veder minato il loro potere decisionale su politiche fondamentali per lo sviluppo: dall’agricoltura all’economia fino alla promozione turistica e alla formazione che dovrebbero tornare al livello regionale. Di questo dobbiamo discutere prima che sia troppo tardi, affinché ci venga riconosciuto il diritto di continuare a operare in materie per noi strategiche".
     
    "Per il Chianti – dice ancora –  questo rischio è ancora più alto, visto che i Comuni del Chianti fiorentino faranno parte della Città metropolitana e quindi avranno la possibilità di incidere direttamente sulle politiche di sviluppo mentre Gaiole, Castellina, Radda e Castelnuovo rischiano l’isolamento e quindi una forte penalizzazione".
     
    "Per una provincia come la nostra – conclude – che finora ha visto i singoli territori svolgere ruoli da protagonisti, con peculiarità manifatturiere, agricole e turistiche e una tradizione di governo di area vasta che ha determinato coesione sociale e sviluppo economico, questo potrebbe rivelarsi un danno irreversibile”. 
     

    di Redazione

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

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