FIRENZE – Si è chiusa ieri la ventinovesima edizione della Chianti Classico Collection: dopo quella saltata nel 2020 e quella dello scorso anno in formato ridotto, la manifestazione è tornata a svolgersi alla Stazione Leopolda, con la presenza di 180 produttori di Chianti Classico.
Un’edizione di successo se si considerano i numeri importanti dei partecipanti: sono infatti oltre 2.000 i rappresentanti del “trade” e della stampa (nazionale e internazionale) che si sono accreditati alla due giorni per poter degustare le ultime annate del Gallo Nero.
Ottimi anche i riscontri sui due seminari che si sono svolti nell’ambito della Collection e che hanno registrato il tutto esaurito.
Uno sul progetto delle Unità Geografiche Aggiuntive, leitmotiv della Collection, condotto da Aldo Fiordelli, collaboratore, fra le varie testate, di Decanter, Espresso e Corriere Fiorentino.
E l’altro guidato dal giornalista-degustatore Filippo Bartolotta, che ha proposto un emozionante viaggio nella storia della denominazione con un’inedita degustazione di etichette storiche a partire dal 1949 fino al giorno d’oggi.
Una degustazione davvero particolare che il presidente Giovanni Manetti ha definito addirittura “commovente”.
Ed in effetti è stata davvero una forte emozione per tutti gli ospiti partecipanti poter degustare etichette degli anni Quaranta, Cinquanta, Sessanta, Settanta e Ottanta (solo per citare quelle più in là nel tempo), ancora così ricche di vita e di carattere.
Quel carattere fiero che solo il Sangiovese di qualità prodotto nell’area del Chianti Classico può continuare a mostrare così a distanza di tempo e “a tutte le età”.
La kermesse si è chiusa poi con l’arrivo del sottosegretario all’agricoltura Gian Marco Centinaio, che dopo una visita alla tradizionale sfilata di bottiglie (oltre 650 etichette in degustazione), è rimasto a lungo a colloquio con il presidente Giovanni Manetti.
“Ringraziamo il senatore Centinaio per l’attenzione che da sempre dedica alla Docg Chianti Classico – dichiara il presidente Manetti – E’ stata una preziosa occasione di confronto sulla storia del Gallo Nero e sulle importanti prospettive future della denominazione”.
# Jung Yong Cho: è coreano (del Sud) il nuovo Ambasciatore ad honorem del Chianti Classico
# Il sottosegretario all’Agricoltura Gian Marco Centinaio alla Chianti Classico Collection
Il Consorzio Vino Chianti Classico si è presentato alla Collection in un momento molto positivo per la denominazione.
Il 2021, infatti, pur caratterizzato dall’evento eccezionale della pandemia, si è concluso con un bilancio “migliore delle aspettative” ha spiegato lo stesso Consorzio, con un +21% rispetto al 2020 e +11% rispetto al 2019.
Un trend di crescita che continua anche nel 2022 che, a fine febbraio, fa registrare già un +7% rispetto al primo bimestre del 2021.
In generale, è aumentato il valore globale della denominazione, anche a partire dalle uve: la quotazione al quintale della vendemmia 2021 è stata più alta del 20% rispetto all’anno precedente, offrendo una maggiore remuneratività anche alle aziende che non imbottigliano.
Per quel che riguarda il prodotto imbottigliato, si è confermata la tendenza alla crescita del peso – in volumi venduti e in valore – delle tipologie “premium” del Chianti Classico, Riserva e Gran Selezione. Nel 2021 le due tipologie hanno rappresentato, congiuntamente, il 43% della produzione e il 55% del fatturato (fonte Maxidata).
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