CHIANTI – Uno scambio durissimo, pieno di tensione. Che vede da un lato oltre 50 imprese del tessuto imprenditoriale legato in particolare al turismo e, dall’altro, le amministrazioni comunali del Chianti fiorentino e senese.
Da una parte gli imprenditori (ristoratori, proprietari di bar, negozi, b&b, agriturismo…) dell’associazione Life in Chianti (con cuore a Greve in Chianti e associati in quasi tutti i comuni chiantigiani).
Dall’altra i sei sindaci dei Comuni dell’Ambito Turistico chiantigiano: Paolo Sottani (Greve in Chianti), David Baroncelli (Barberino Tavarnelle), Roberto Ciappi (San Casciano), Marcello Bonechi (Castellina in Chianti), Fabrizio Nepi (Castelnuovo Berardenga), Pier Paolo Mugnaini (Radda in Chianti).
Al centro, le posizioni dell’associazione sulla pandemia. Con un documento reso pubblico nei giorni scorsi che ha fatto letteralmente infuriare i primi cittadini. Che hanno risposto in maniera inflessibile.
# Imprenditori chiantigiani: “Non condividiamo norme anti Covid che non producono risultati”
Life in Chianti che, proprio in seguito alla risposta dei sindaci, replica ai primi cittadini: “Come associazione, come imprenditori e come singoli cittadini restiamo sconcertati e profondamente dispiaciuti delle dichiarazioni dei nostri sindaci in merito al nostro comunicato”.
“Nonostante le dolorose chiusure – proseguono – divieti e confinamenti di zona, a distanza di piĂą di un anno le condizioni pandemiche non sono migliorate, le condizioni economiche con costi fissi inalterati e spesso maggiorati, sono pessime. E i ristori sono purtroppo irrisori o inesistenti”.
“Tutto questo – rincarano – senza prospettive migliorative. E questo non è opinabile”.
“Teniamo a ribadire con decisa fermezza – dicono ancora – che tutte le nostre attivitĂ nel corso di questi 13 lunghi mesi si sono sempre attenute pedissequamente a tutte le normative vigenti, alle chiusure e ai protocolli sanitari in vigore, per la prevenzione e il contenimento”.
“Invitiamo quindi – esortano – a ricercare e risolvere le problematiche inerenti al drammatico perdurare e peggiorare della situazione al di fuori della nostra realtĂ imprenditoriale. Che seppure in estrema sofferenza da mesi, mai e diciamo mai, si è dimostrata cieca e irrispettosa verso la situazione sanitaria, verso le regole e le disposizioni. Ed ha sempre cercato confronti collaborativi e intellettualmente onesti con le istituzioni locali e nazionali”.
“Ci auguriamo pertanto – concludono – che questo scambio porti tutti a consapevolezze e coscienze diverse, e a reali scambi costruttivi tra amministrazioni e tessuto imprenditoriale. PerchĂ© è solo così che si può scrivere un futuro degno di questo nome, per il territorio e chi lo vive, senza distinzione di sorta”.
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