GREVE IN CHIANTI – Ci sono 21 km e mezzo fra il centro di piazza Matteotti e l’ingresso dell’ospedale Santa Maria Annunziata di Ponte a Niccheri.Â
21 km e mezzo che, domenica 5 luglio, sono stati completamente azzerati nell’ambito di una serata speciale. Unica. A tratti emozionante e commovente.
Proprio nella piazza a forma di baccalĂ infatti, sono stati invitati a cena medici, infermieri, operatori sanitari, che per mesi a Ponte a Niccheri sono stati la prima linea del “fronte anti Covid”.
Un’idea nata da Vittorio Pavoni, direttore del reparto di terapia intensiva dell’Osma, insieme a Simona Marilli, grevigiana, infermiera storica in terapia intensiva.
Un’idea nata anche in onore di Paolo Cecconi, che del Santa Maria Annunziata è stato a lungo un cardine, andato in pensione.
Un’idea proposta all’amministrazione comunale, che l’ha subito sposata in pieno. E che i ristoratori e gli operatori grevigiani (CCN “Le Botteghe di Greve”) hanno messo in pratica alla grande, giĂ forti anche dell’esperienza di alcuni giorni prima, con la cena in piazza di “ripartenza”.
Ed ecco che allora, domenica 5 luglio, piazza Matteotti è diventata una sorta di casa a cielo aperto che ha accolto, a nome di Greve ma anche di tutto il territorio (presenti i rappresentanti istituzionali dei Comuni di San Casciano, Bagno a Ripoli, Impruneta, Barberino Tavarnelle), coloro che per primi si sono spesi contro gli effetti sanitari della pandemia.
Hanno aderito, con supporto diretto o donazioni, Consorzio Vino Chianti Classico, Pruneti Extra Gallery, Lamole di Lamole, Fioreria Lisetta, Lavanderia Pestelli Snc, Chianti Bibite, Caffè Lepanto, Associazione “Oltre il Giordano”.
Per quanto riguarda la parte gastronomica hanno cucinato Bottega del Moro, Enoteca ristorante Gallo Nero, ristorante enoteca Fuoripiazza, Giovanni da Verrazzano, Il Portico, La Terrazza, Macelleria Falorni, Caffè Lepanto, ristorante caffè Le Logge.
Con l’accompagnamento di Franceskino DJ ne è venuta fuori una serata davvero unica, piacevole, emozionante.
In cui il “grazie” del territorio è stato messo in pratica in maniera egregia dai grevigiani.
E che, speriamo, lasci un dolce ricordo in chi, dalle corsie del Santa Maria Annunziata, si è trovato a viverla.
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