FIRENZE – E’ un Eugenio Giani che dice parole nette nel punto-stampa sul Covid-19 al Mandela Forum, nel giorno di Santo Stefano.
Fra le parti salienti del discorso del presidente della Regione Toscana, la necessità di una spinta maggiore verso l’obbligatorietà del vaccino, la richiesta da inoltrare verso Roma perché mandi personale per garantire i controlli sul Green Pass. E il dover pensare, guardando al futuro, a strutture permanenti per la vaccinazione.
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“Quello che sta venendo in evidenza – inizia Giani – è che con una rapidità incredibile il virus si è trasformato, non è più lo stesso, è la variante Omicron. Lo vediamo nelle sequenzialità che ci sono state fornite ieri dal laboratorio di Careggi. Il Toscana ormai il 70% del virus è questa nuova variante: di grande rapidità nel contagio ma, come sembra, maggiormente gestibile dal punto di vista clinico, anche a casa”.
“Tanto è vero – prosegue – che come ospedalizzazioni siamo a poco più dell’8%, con il limite della zona gialla al 15%”.
Ma, riprende Giani, “auello che sta venendo fuori è la necessità di pensare al virus sotto la forma del controllo: cade sempre di più la possibilità di un rapido tracciamento. Dobbiamo chiedere personale per controllare il rispetto del Green Pass, che è il vero argine: lo proporrò alla Conferenza della Regioni”.
“E poi – rilancia – dobbiamo iniziare a dire con ancor più forza che lo strumento per fermare il virus è sempre più la vaccinazione, dobbiamo pensare all’obbligo vaccinale: chi lo prende da vaccinato va sempre meno in ospedale”.
Alcuni numeri poi: “Oggi in Toscana siamo a 3.115.000 vaccinati su 3.668.000 abitanti, ci sono oltre 550.000 abitanti non vaccinati, molti dei quali non possono (bambini under 5), altri per i quali la vaccinazione è iniziata da poco. Intanto, la Toscana ha superato il milione di terze dosi”.
Perché, rimarca Giani, “con il Covid-19 ci dovremo convivere, per anni. Ringrazio gli operatori di tutti i nostri Hub, hanno dato corpo a una macchina che andrà consolidata sempre di più. La Toscana continua ad essere la Regione che vaccina di più, e questo nasce grazie all’integrazione fra Hub, pediatri, farmacisti”.
“Ma dobbiamo pensare – conclude – a strutture permanenti di vaccinazione: se riduciamo sempre di più il tempo fra una vaccinazione e la seguente possiamo pensare di avere persone con difese sempre maggiori, e tenere il virus sotto controllo”.
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