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sabato 20 Aprile 2024
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    Formazione universitaria: 4,5 milioni per i dottorati di ricerca (in tre anni) in Toscana

    "Lo stanziamento consentirà di assicurare continuità alla misura a sostegno dei dottorati Pegaso, un intervento fondamentale per le nostre Università e per lo sviluppo della nostra regione"

    FIRENZE – Fra gli emendamenti alla Legge di Bilancio regionale 2021-2023 approvati in consiglio regionale è previsto lo stanziamento di 4 milioni e mezzo di euro, distribuiti sulle tre annualità di bilancio, a favore delle politiche a supporto della formazione universitaria e nello specifico a supporto dei dottorati di ricerca.

    L’assessora Alessandra Nardini commenta: “Sono particolarmente soddisfatta del risultato raggiunto e per questo ringrazio il consiglio che, anche grazie ad un certosino raccordo con gli uffici della giunta, ha permesso di assicurare la copertura finanziaria ad un intervento chiave nell’ambito delle politiche a sostegno dell’istruzione universitaria”.

    “Con il termine della programmazione FSE 2014-2020 – ricorda – rischiavamo di dover interrompere una misura sulla quale il sistema delle università toscane ha basato una parte importante della propria offerta dottorale; lo stanziamento previsto in Legge di Bilancio consentirà di assicurare continuità alla misura a sostegno dei dottorati Pegaso, un intervento fondamentale per le nostre Università e per lo sviluppo della nostra regione”.

    La Regione Toscana finanzia dal 2011, con specifiche borse di studio, i Dottorati Pegaso, corsi realizzati in rete da più atenei, in collaborazione con enti di ricerca e imprese operanti sul territorio.

    Il finanziamento, che intende favorire la partecipazione alla formazione dottorale da parte di una più ampia platea di giovani, mira a promuovere la qualificazione dei PHD.

    Questo è possibile grazie alla messa in rete delle eccellenze delle Università che consentono di formulare offerte formative strutturate, complete e di altissima qualità.

    Grazie al sostegno regionale sono stati avviati corsi di PHD in ambiti disciplinari nuovi e di grande rilevanza per lo sviluppo futuro della regione (si pensi al dottorato Pegaso su Industria 4.0, a quello sulle Neuroscienze o a quello su Biochimica e biologia molecolare). 

    I bandi selezionano dottorati innovativi dal punto di vista dell’internalizzazione, ovvero corsi caratterizzati da accordi, co-tutele, scambi di docenti con università straniere e da periodi di studio all’estero obbligatori di almeno 6 mesi; dal punto di vista dell’intersettorialità premiando i dottorati caratterizzati da forte approccio multidisciplinare; dal punto di vista dell’imprenditorialità selezionando dottorati realizzati in collaborazione e con il cofinanziamento delle imprese operanti sul territorio regionale.

    “Dal 2011 al 2020 Regione ha cofinanziato in media ogni anno 15 corsi di dottorato con circa 80 borse triennali”,  continua Nardini.

    “La più ampia offerta formativa disponibile in Toscana – rimarca l’assessore – il suo livello qualitativo, la sua apertura internazionale e non ultimo lo stretto collegamento che i Dottorati Pegaso hanno con la parte più innovativa del sistema produttivo, hanno nel tempo attratto un numero crescente di laureati provenienti da altre regioni”.

    “Giovani altamente formati e motivati – aggiungeù – che, dopo la formazione dottorale, si trattengono inserendosi nelle nostre imprese e determinandone le capacità di innovazione e competitività. I giovani che, invece, si avviano alla carriera accademica, anche quando trovano la loro occupazione al di fuori del nostro territorio, mantengono uno stretto legame con le istituzioni dove si sono formati e hanno iniziato la loro attività di ricerca”.

    “Quei giovani ricercatori – conclude Nardini – che si inseriscono in altri contesti di ricerca diventano così i nostri migliori ambasciatori e sono spesso alla base delle collaborazioni e dei partenariati di successo che le nostre università sviluppano con altre regioni ed altri Paesi”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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