GREVE IN CHIANTI – La “deadline”, il grande appuntamento, sembrava essere quello di ieri, mercoledì 14 febbraio.
Chiamato a decidere se dare l’investitura alla terza candidatura a sindaco a Paolo Sottani, oppure se indicare la via delle primarie.
La scorsa settimana infatti, si era tenuto un affollato circolo degli iscritti al Pd grevigiano, dove dopo la relazione del sindaco e il dibattito (acceso) si era andati verso questa direzione.
Invece ieri nessun circolo degli eletti, e decisione rimandata a fine febbraio.
Insomma, la situazione è ancora fortemente instabile. E si cercano soluzioni “diplomatiche” per arrivare a una decisione che sia il più possibile condivisa.
Il motivo principale della contesa è infatti dovuto alla discrasia fra l’elezione della segreteria comunale del Pd (e quindi del circolo degli eletti, chiamato a votare per la candidatura a sindaco), e quella dell’elezione della segreteria nazionale.
Segreterie che hanno risentito dei tempi dei voti, e che in pratica hanno fotografato due Pd… diversi.
Il primo (quindi la segreteria grevigiana) più legato alla “tradizione” degli ultimi anni; il secondo (quindi la segreteria nazionale) e più recente (si è votato nel 2023), quello della “rivoluzione” di Elly Schlein.
C’è quindi ancora bisogno di tempo. Per cercare una soluzione che provi a tenere insieme un’alleanza il più possibile ampia nel centrosinistra.
Poiché se da un lato Sottani ha chiuso pubblicamente al M5S (e il M5S ha fatto altrettanto), dall’altro ha aperto al proseguimento dell’attuale maggioranza (con Italia Viva e Psi).
Rimane, e non è cosa da poco, la sinistra grevigiana, quella che in tutti questi anni è stata all’oppposizione (attualmente con VIVA-Cittadini per Greve in Chianti), e che ha in molti casi abbracciato la candidatura di Elly Schlein alle primarie del 2023.
L’obiettivo pare quindi essere quello di tenerla insieme all’alleanza, con la candidatura “ter” di Paolo Sottani: ma, evidentemente, ancora non è il momento giusto… .
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