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giovedì 25 Aprile 2024
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    E’ finita davvero: il cementificio di Greve in Chianti chiuderà per sempre. Nota di Buzzi Unicem

    Finisce dopo oltre 100 anni la storia del cementificio chiantigiano: "I siti produttivi, saranno dismessi secondo quanto previsto dalle autorizzazioni ambientali in essere nei casi di cessazione delle attività"

    GREVE IN CHIANTI – “Nel quadro del processo di razionalizzazione e consolidamento della struttura produttiva in corso da alcuni anni, e a seguito del perdurare della scarsa attività del mercato delle costruzioni, in particolare in alcune aree del Paese, Buzzi Unicem si trova nelle condizioni di dover procedere alla cessazione delle attività dello stabilimento di Testi/Greve in Chianti della controllata Testi Cementi S.r.l. e del centro di macinazione di Arquata Scrivia della controllata Arquata Cementi S.r.l.”.

    Dopo mesi di silenzio, ecco arrivare l’ufficialità su quanto tutti ormai sapevano, ma che non veniva messo nero su bianco.

    Stavolta invece Buzzi Unicem comunica che la gloriosa storia del cementificio di Testi-Passo dei Pecorai si chiude per davvero. Per sempre.

    E al di là della rabbia per una decisione che, secondo molti, è contraria agli andamenti e le prospettive del mercato, alle modalità con le quali questa si è sviluppata, tenendo per settimane, mesi, un silenzio assordante, c’è quanto meno una sorta di senso di liberazione di fronte a un quadro che si delinea una volta per tutte.

    E anche la battaglia di istituzioni, sindacati e lavoratori (a dir poco ammirevoli in questi mesi di presidio h24 davanti al cementificio) potrà essere indirizzati su canali precisi.

    # Chiusura cementificio Testi, prime reazioni dei sindacati: “Decisione grave, subito un confronto”

    “Questa decisione – si legge nella nota diramata dal quartier generale di Casale Monferrato – si è resa necessaria per adattare le attività italiane di Buzzi Unicem alle condizioni di un contesto di mercato che evidenzia, da oltre un decennio, un significativo rallentamento del comparto delle costruzioni”.

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    “Nonostante gli annunci di significativi investimenti e stimoli pubblici destinati alle grandi opere infrastrutturali – rimarca Buzzi Unicem – e più in generale all’edilizia, si rileva comunque un mancato miglioramento atteso dei volumi di vendita, anche in seguito all’emergenza Covid-19”.

    “Il mercato nazionale – aggiungono – è passato da quasi 47 milioni di tonnellate di produzione nel 2006 a 19 milioni di tonnellate nel 2019, con una chiusura del 2020 di circa 17 milioni di tonnellate di produzione”.

    “Buzzi Unicem – annunciano – attuerà il piano annunciato nel rispetto dei provvedimenti normativi che hanno sospeso le operazioni di riduzione di personale fino al 31 marzo 2021 e fino a tale data resterà attivo lo strumento della cassa integrazione guadagni ordinaria Covid-19, ai sensi della vigente normativa emergenziale”.

    “L’azienda – si legge ancora – si impegna ad offrire strumenti di mitigazione che saranno oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali nel corso della trattativa, al fine di minimizzare quanto più possibile l’impatto sul personale coinvolto”.

    E il futuro di Testi? Del cementificio? Della cava? “I siti produttivi, saranno dismessi secondo quanto previsto dalle autorizzazioni ambientali in essere nei casi di cessazione delle attività, ottemperando a tutte le prescrizioni a tutela dell’ambiente”.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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