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giovedì 1 Giugno 2023
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    Cementificio Testi, Eugenio Giani ha incontrato Buzzi Unicem: le proposte della Regione

    "La scelta di interrompere la produzione contrasta con la programmazione della Regione. Che adesso e nel futuro, grazie al recovery fund, prevede opere pubbliche, edilizia e infrastrutture"

    FIRENZE – Alla fine il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, non ha avuto bisogno di andare a Casale Monferrato, come aveva “minacciato” per incontrare Buzzi Unicem.

    Si è svolto oggi, in video conferenza, il faccia a faccia tra lo stesso Giani e il management della multinazionale italiana che produce cemento.

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    Con il presidente Giani era presente Valerio Fabiani, consigliere delegato al lavoro e alle crisi aziendali; dall’altra parte Antonio Buzzi, che per l’azienda si occupa del mercato italiano.

    Nelle mani di Giani la lunga nota di denuncia dei sindacati, che il presidente ha incontrato lunedì scorso davanti a palazzo Strozzi Sacrati e che questa mattina, al tavolo nazionale, si sono sentiti annunciare la chiusura dello stabilimento.

    “Condivido le preoccupazioni espresse e sono amareggiato per questa scelta; si tratta di uno degli ultimi avamposti manifatturieri nel territorio del Chianti” afferma il presidente.

    “La scelta di interrompere la produzione – ricorda Giani – contrasta con la programmazione della Regione, che già adesso e anche nel futuro, grazie al recovery fund, prevede opere pubbliche, edilizia e infrastrutture con progetti in parte già cantierabili”.

    “Scommettere su un nuovo utilizzo dello stabilimento di Testi – riassume – il cementificio che Buzzi Unicem ha annunciato di voler chiudere, assicurando una prospettiva ai 75 lavoratori che da mesi sono in presidio davanti alla fabbrica”.

    In primo piano i dati sul mercato e la produzione di cemento in Italia e in particolare in Toscana che l’azienda ha illustrato durante il colloquio.

    “Per noi Testi era ed è un sito strategico e per questo abbiamo elencato proposte sulle quali siamo pronti a lavorare, anche mettendo in campo risorse e attivando tutti gli strumenti disponibili” dichiara Fabiani.

    “Se poi l’azienda non fosse interessata – prosegue – fatto salvo il nostro impegno per trovare altri interlocutori, resta in ogni caso il fatto che la multinazionale non potrebbe sottrarsi alle responsabilità sociali e di bonifica ambientale”.

    In particolare Fabiani chiede “la più ampia copertura di ammortizzatori sociali, un incentivo alla ricollocazione e comunque, complessivamente, un ruolo dell’attuale proprietà nella transizione verso la reindustrializzazione del sito”.

    Tra gli argomenti che la Regione ha indicato all’azienda anche l’individuazione di una advisor specializzato nel ricollocamento territoriale dei lavoratori e nel rilancio di Testi.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA

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